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CENTOVALLIDimitri ricorda: “Che bei momenti con Günter Grass nelle Centovalli"

14.04.15 - 08:36
L’attore ci parla della vecchia amicizia con il premio Nobel scomparso lunedì. La polemica sul suo arruolamento nelle SS? “Ridicola”
Dimitri ricorda: “Che bei momenti con Günter Grass nelle Centovalli"
L’attore ci parla della vecchia amicizia con il premio Nobel scomparso lunedì. La polemica sul suo arruolamento nelle SS? “Ridicola”

CENTOVALLI - Dimitri ricorda Günter Grass, compagno d’indimenticabili serate nella casa del clown ticinese nelle Centovalli. “Eravamo buoni amici con Günter Grass e Max Frisch, con cui abbiamo fatto delle belle serate e dato delle feste a Cadanza, casa nostra, qui nelle Centovalli”, racconta il clown Dimitri rievocando i tempi in cui, negli anni ’60, lo scrittore tedesco deceduto lunedì gli faceva visita in Ticino. La sua famiglia, ci spiega, aveva 

conosciuto Grass tramite la prima moglie dello scrittore, la ballerina svizzera Anna Schwarz. Dimitri lo ricorda come “un uomo intelligente e molto colto”, “spiritoso” benché dotato di un umorismo non teso a suscitare risate a tutti i costi. “In quelle occasioni Günter Grass si rivelava un bravissimo cuoco. Amava fare grigliate e cucinare il pesce. Apprezzava anche il bere, ma non era mai ubriaco, era molto disciplinato”, continua l’attore, che non risparmia un aneddoto sportivo: “Gli piaceva anche nuotare. Avevamo e abbiamo ancora una piscina qui nel mio giardino e lui adorava nuotare, fare tuffi e rimanere sottacqua il più a lungo possibile. A volte facevamo persino delle gare e lui spesso vinceva, era molto sportivo”. Ricordi ancora vividi nella mente del clown: “Sono stati dei bei momenti che mi capita ancora di sognare”.

Due grandi scrittori come il tedesco Grass e lo svizzero Frisch e un famiglia di attori come la vostra nello stesso posto: chissà che discussioni letterarie si scatenavano… “A dire la verità io non ero molto colto allora (ride, Ndr). Ero molto giovane e ho iniziato a leggere le opere di Grass solo più tardi perché volevo sapere cosa scrivesse. Si parlava di teatro, quello sì”, spiega Dimitri, che precisa come ora abbia tutti i libri del premio Nobel nella sua “modesta biblioteca”. Non già copie dedicate lasciategli dall’autore stesso tuttavia (“non era il tipo”). Grass gli ha lasciato al contrario un altro ricordo: “Siccome era anche un bravissimo artista, pittore e incisore, ho parecchie incisioni sue che mi ha regalato”.

“Dopo che si è trasferito a Berlino ci siamo persi di vista – continua Dimitri –. Chiaramente ho seguito sempre la sua carriera, letto delle interviste, ma ci siamo visti molto poco più tardi”. Come ha reagito quando, nel 2006, quel vecchio amico è stato al centro di polemiche per aver confessato, secondo molti tardivamente, di essersi arruolato giovanissimo nelle SS naziste alla fine della seconda guerra mondiale? “Ho trovato questa vicenda molto ridicola. A quell’epoca era un giovanotto di 16 anni, in un certo modo quasi obbligato a fare quel percorso, trovo assurdo accusarlo. È evidente che non fosse un nazista, assolutamente. Anzi, più tardi è stato conosciuto come un uomo di sinistra, impegnato politicamente, che scriveva persino i discorsi per il cancelliere tedesco Willy Brandt”.

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