Cerca e trova immobili

CHIASSOAnalisi di un arresto: "È un successo internazionale"

01.04.15 - 15:04
Tutti i particolari della rapina e dell'arresto al distributore di Novazzano. I rapinatori erano dei professionisti con precedenti
Foto polizia cantonale
Analisi di un arresto: "È un successo internazionale"
Tutti i particolari della rapina e dell'arresto al distributore di Novazzano. I rapinatori erano dei professionisti con precedenti

CHIASSO - "Immediatezza, collaborazione e azione". Sono queste le parole usate dal comandante della polizia cantonale Matteo Cocchi per sottolineare la riuscita dell'intervento di due giorni fa che ha portato all'arresto di una banda di malviventi, autrice della rapina a mano armata a Novazzano, presso il distributore di benzina di via Casate.

Con evidente soddisfazione, dove ha trovato posto pure una metafora calcistica, Matteo Cocchi ha detto di essere fiero di poter rappresentare le forze dell'ordine. "Abbiamo portato a termine un'operazione brillante. Controllando i valichi chiave abbiamo potuto fermare i criminali, e capire subito dov'erano le persone che cercavamo. Calcisticamente parlando abbiamo fatto un gol dopo tre minuti. Ma è un successo internazionale". All'arresto hanno partecipato  oltre alla Polizia cantonale, anche le Polizie comunali, le Guardie di confine e i Carabinieri di Como e Sondrio. Ma chi sono le sei persone arrestate? Innanzitutto non sono affatto dei dilettanti. Alcuni di loro hanno hanno precedenti per rapina e per uso di sostanze stupefacenti. "Forse è per quello che uno degli arrestati era particolarmente esagitato, per uso di droghe", ha evidenziato il comandante della polizia. Eccoli. Si tratta di un 40enne cittadino italiano residente in provincia di Como, di due cittadini italiani di 34 e 38 anni residenti a Morbio Superiore, di un 44enne cittadino italiano, di un minorenne svizzero e di una 37enne cittadina svizzera residenti a Vacallo.

Attualmente, si sta verificando la posizione degli arrestati in relazione al loro possibile coinvolgimento in altri crimini avvenuti in Ticino, altri cantoni della Svizzera e all’estero.

I fatti - Dopo la rapina grazie alla videosorveglianza della stazione di servizio e ad alcune testimonianze, gli agenti della Polizia cantonale hanno identificato la moto utilizzata dai due rapinatori, una Ducati Monster con targhe italiane. Nel frattempo è stato disposto un dispositivo di ricerca sul territorio. Una pattuglia della Gendarmeria ha quindi scovato la moto abbandonata a Vacallo nelle vicinanze di un asilo e quindi si è proceduto ad allertare le autorità italiane, in particolare i Carabinieri di Como e di Sondrio. 

Dai contatti sono giunte preziose informazioni che confermavano quanto si stava raccogliendo sul terreno e che hanno permesso la localizzazione del covo dei malviventi, un appartamento di una palazzina di via Pizzamiglio a Vacallo, nonché un primo fermo: quello del 38enne, avvenuto alle 18.40. L’uomo si trovava a bordo di una VW Polo nera con targhe italiane posteggiata fuori dallo stabile. Gli agenti della Polizia comunale di Chiasso, alle 19.15 in via Pizzamiglio, hanno poi fermato il 44enne, proprietario dell’appartamento, che si trovava alla guida di una vettura con targhe ticinesi. Successivamente, alle 20 in base alle informazioni raccolte dagli inquirenti italiani, vi è stata l’irruzione nell’appartamento da parte dei Gruppi speciali della Polizia cantonale. Irruzione che ha permesso di fermare il 40enne e il 34enne, che indossava ancora i vestiti utilizzati per compiere la rapina, nonché il minorenne. La 37enne è invece stata fermata alle 22.30 in un appartamento in via San Gottardo a Chiasso. Tutti i fermati sono poi stati interrogati da agenti della Polizia giudiziaria ed arrestati.

La perquisizione dell’appartamento di Vacallo ha permesso di rilevare, in uno zaino celato nella cappa di un camino, la refurtiva della rapina che ammonta a diverse decine di migliaia di franchi. Pure ritrovati, sempre nascosti in uno zaino, i caschi e i guanti da moto utilizzati dai rapinatori per effettuare il colpo alla stazione di benzina. E in un secondo tempo una pistola che si presume possa essere stata utilizzata per la rapina.



 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE