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CANTONE"Un mondo del lavoro squilibrato che rallenta lo sviluppo"

17.03.15 - 11:30
La denuncia arriva dall'OCST che propone una ricetta: creare un'agenzia che negozi con le imprese una politica delle assunzioni
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"Un mondo del lavoro squilibrato che rallenta lo sviluppo"
La denuncia arriva dall'OCST che propone una ricetta: creare un'agenzia che negozi con le imprese una politica delle assunzioni

LUGANO - "Il mondo del lavoro è scosso da distorsioni che rallentano lo sviluppo del Cantone, e le attenzioni del sindacato sono parecchio assorbite dall'economia, soprattutto dalle singole imprese".  Queste le parole di Meinrado Robbiani, Segretario cantonale dell'OCST. Durante la conferenza stampa di questa mattina, il segretario ha rivolto alcune sollecitazioni proprio alle forze politiche impegnate nella duplice campagna elettorale, cantonale e federale.

Il mercato del lavoro ha subito degli squilibri a causa di quello che viene definito da Robbiani "paradosso occupazionale": le persone senza impiego si sono ritrovate in un contesto occupazionale favorevole senza poterne cogliere i frutti auspicati. Utilizzando i criteri internazionali infatti, nel periodo 2002/2012 il numero dei disoccupati è aumentato, passando da circa 6mila unità a 12mila. L'aumento dell'occupazione è stato coperto in prevalenza da manodopera proveniente dall'esterno: frontalieri e residenti di nuova entrata. I primi sono raddoppiati, da 32mila a 62'500.

Le cause delle distorsioni, secondo l'OCST, sono da ricondurre al ritardo strutturale dell'economia cantonale, ad una strenua ricerca della flessibilità del mondo del lavoro e agli effetti della libera circolazione.

Manodopera locale - L'OCST chiede dunque alle forze politiche di dare priorità all'assunzione di manodopera locale proponendo di istituire nell'amministrazione pubblica un'agenzia o nucleo per l'impiego, che abbia il compito di negoziare con le imprese una politica delle assunzioni adeguatamente attenta alla forza lavoro locale.

Tutela dei salari - Il sindacato sollecita inoltre una politica di tutela e di rivalutazione dei livelli salariali che ruoti attorno all'incentivazione e alla diffusione dei contratti collettivi di lavoro, dichiarandosi favorevole a salari minimi legali decretati dai Cantoni.

Libera circolazione - La necessità di mantenersi aperti verso l'esterno e sul futuro ha nella libera circolazione la sua principale pietra d'inciampo, dicono i sindacalisti OCST. Gli scompensi che genera, tendono non solo a comprometterne l'accettazione ma anche a condizionare la valutazione complessiva delle relazioni con l'UE. L'attuazione dell'articolo 121 della Costituzione e il parallelo negoziato con l'UE vanno colti quale occasione per riconsiderare la libera circolazione e per riconfigurare l'ordinamento legale che la governa e che deve contrastarne i risvolti negativi.

"Chiediamo alla politica di mantenere un'apertura verso l'esterno con uno sguardo rivolto al futuro. Di fronte ad una realtà profondamente mutata, è illusorio ritenere di potersi rituffare nel passato. E’ pure irrealistico pensare di proteggersi attraverso l’isolamento. Il contesto, nel quale anche il nostro Cantone si muove, vive di irreversibili connessioni e interdipendenze. Un fruttuoso impasto tra protezione e apertura è perciò quanto l’OCST chiede alla politica e alle parti sociali.", ha concluso Robbiani.

 

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