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CANTONE"La minaccia della criminalità organizzata in Ticino è seria, occorre modificare il Codice penale"

06.01.15 - 17:08
L'appello di Ticino Sicuro, che chiede a Berna di agire con urgenza per contrastare le infiltrazioni mafiose nel nostro cantone
"La minaccia della criminalità organizzata in Ticino è seria, occorre modificare il Codice penale"
L'appello di Ticino Sicuro, che chiede a Berna di agire con urgenza per contrastare le infiltrazioni mafiose nel nostro cantone

BELLINZONA - A Berna pare si continui a sottovalutare la situazione. Eppure, in Ticino, i segnali della presenza della criminalità organizzata si moltiplicano. Basta ricordare i due recenti arresti a Vacallo per 'ndrangheta nell'ambito dell'operazione "Rinnovamento", che ha visto finire in manette 59 presunti 'ndranghetisti in Italia.

Nel nostro cantone le parole del Procuratore Generale della Confederazione, Michael Lauber, non sono passate inascoltate.

Ticino Sicuro, associazione in difesa della legalità in Ticino a cui aderiscono personaggi del mondo politico e della giustizia, tra cui Giovanna Masoni Brenni, Natalia Ferrari Micocci, Luigi Mattei, e Roberto Sandrinelli, ricorda le dichiarazioni rilasciate da Lauber alla NZZ am Sonntag lo scorso 4 gennaio. Il Procuratore Generale della Confederazione ha sollecitato nuove norme penali per meglio lottare contro la criminalità organizzata. Leggi quindi adatte ai tempi per contrastare con efficacia organizzazioni malavitose che intaccano da vicino il tessuto socioeconomico di ormai vaste aree del territorio italiano con stretti contatti con la Svizzera (vedi i casi di Frauenfeld e di Vacallo).

"I consiglieri nazionali ticinesi Giovanni Merlini e Marco Romano - si legge nella nota - hanno presentato recentemente atti parlamentari per sottolineare l'urgenza di procedere".

Ticino Sicuro "chiede che si risponda alla –seria- minaccia della criminalità organizzata anche adottando rapidamente la richiesta modifica del Codice penale".

Secondo l'associazione è necessario "rendere più facile colpire le organizzazioni criminali, vale a dire chiunque le sostenga in qualsiasi modo. Non ci sono “membri passivi” della mafia".

Ticino Sicuro si rallegra "che il Procuratore Generale della Confederazione abbia anche annunciato misure concrete per incrementare l’efficacia del Ministero pubblico della Confederazione. L’efficienza delle
autorità di inchiesta e la loro capacità di “agire in rete” è infatti, decisiva. Le norme, da sole, non bastano: ci vogliono competenze e strutture performanti".

Proprio alla minaccia del crimine organizzato e all’adeguatezza o meno dello strumentario disponibile per combatterlo è dedicata la serata che Ticino Sicuro organizza il prossimo 14 gennaio a Lugano.

CRIMINE ORGANIZZATO: I VOLTI DELLE MAFIE IN TICINO

Mercoledì 14 Gennaio 2015 dalle 18.00 alle 20.00, presso Hotel Lugano Dante Center (Piazza Cioccaro 5, 6900 Lugano)

Accusa e difesa a confronto: meno garanzie procedurali a favore degli imputati della criminalità organizzata? Ci vogliono interventi legislativi antimafia e antiterrorismo?

Il secondo appuntamento affronta il tema del crimine organizzato, in particolare delle infiltrazioni mafiose in Ticino, per capire un fenomeno crescente, ma ancora poco conosciuto, nonostante i casi recenti alla ribalta della cronaca, poiché continua a celarsi dietro a persone apparentemente rispettabili e a società attive sul territorio. Da un lato la forza della penetrazione mafiosa, dall'altro la necessità dello Stato di reagire con misure adeguate.

Relatori della serata saranno John Noseda, Procuratore Generale, Ministero Pubblico del Cantone Ticino, Lugano, e Edy Salmina, avvocato penalista.

Moderatore: Matteo Caratti, direttore de La Regione Ticino.

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