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Pro Velo critica la Commessione speciale dell'energia che ha favorito soltanto le vetture ecologiche
BELLINZONA - Biciclette elettriche ignorate. Arriva la critica da Pro Velo, che in un articolato comunicato stampa, critica la proposta governativa, sulla quale dovrà esprimersi il Gran Consiglio in questi giorni di seduta, riguardante il credito di 16 milioni di franchi che mira a incentivare, per il periodo 2014-2018, l’acquisto di veicoli molto efficienti sotto ilprofilo energetico.
“Di questi 16 milioni previsti, 12 andrebbero - con contributi fino a 10’000 franchi – a incoraggiare gli automobilisti privati a rimanere automobilisti, favorendo l’acquisto anche di vetture di standing medio-elevato (fino a 50 000 franchi). I veicoli presi in considerazione dovrebbero inoltre essere dotati di almeno due posti; ne consegue che gli unici esclusi dai sussidi risulterebbero essere le biciclette elettriche”.
E’ una proposta, quella della Commissione speciale dell’energia, che Pro Velo Ticino giudica “incomprensible e incoerente”.
Pro Velo critica la mancanza di sensibilità nei confronti delle bici, dell’esclusione dagli incentivi e sussidi per l’acquisto e l’utilizzo delle bici elettriche, in un cantone dove ormai la mobilità è al collasso. L’associazione si lamenta del fatto che, addirittura, la giornaliera per il trasporto bici sui treni Tilo è aumentata da 5 a 8 franchi.
Il contributo dei comuni per le biciclette elettriche sono in diminuzione: sono soltanto 17 su 135 e Lugano ha dimezzato il contribuito.
Pro Velo chiude con due domande: dov’è la volontà politica di “cambiare paradigma”, come enunciava pomposamente l’ex direttore del Dipartimento del Territorio, ora sindaco di Lugano?
L’intenzione di abbandonare la maglia nera in fatto di mobilità – e il confronto non è solo col resto della Svizzera ma ormai è con gran parte del territorio europeo urbanizzato – c’è veramente?
