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VALLE DI MUGGIO“Con questa accusa mi hanno quasi ucciso!”

13.11.14 - 11:55
Parla Don Clement, sollevato dall'incarico di parroco: “Sono qui come studente ma lavoro e dico messe. Ora mi dicono di andare via entro domani”
tipress
“Con questa accusa mi hanno quasi ucciso!”
Parla Don Clement, sollevato dall'incarico di parroco: “Sono qui come studente ma lavoro e dico messe. Ora mi dicono di andare via entro domani”

LUGANO - “Falsi documenti? È un’accusa che mi fa molto male. È un’accusa che non merito e che mi ha quasi ucciso. Questa notizia ha fatto già il giro del mondo. Mi hanno chiamato dall’India. Come posso affrontare ora i miei amici, i miei fratelli?”

Lo sfogo di Don Clement Selvorious è disperato. Il parroco della Valle di Muggio, ricordiamo, è stato sollevato dal suo incarico dalla Diocesi di Lugano, con l’accusa di aver  presentato documenti falsi alla Diocesi luganese. La vicenda a quanto pare nasce da malintesi amministrativi e passaggi di competenze tra Vescovadi, in particolare dalla difficoltà di ottenere il permesso dal Vescovo di Kannur in India, affinchè Don Clement potesse lavorare presso la Diocesi di Lugano.

Don Clement Selvorious si trova in Ticino da un anno e due mesi con un permesso di soggiorno da studente che gli scade nel mese di marzo 2015. Nel 2008 è stato incardinato presso la Diocesi di Kannur in India, per due anni è stato a Lucerna, un mese in Canada, quindi è rientrato in India, poi è stato inviato in Italia e quindi a Lugano per studiare.

Il 30 ottobre scorso, il Vescovo di Kannur ha inviato una lettera a Don Clement per invitarlo al ritorno in patria. “Ora è tempo che tu torni a Kannur, per servire la nostra gente. Noi abbiamo bisogno di preti. Per cui ti chiedo di tornare e lavorare per la nostra Diocesi”. Tutto entro il 30 novembre prossimo.

Don Clement qui in Ticino, seppure da studente, per un anno ha lavorato come collaboratore nella Parrocchia della Valle di Muggio, poi ha lavorato da parroco, ma sembra non potesse farlo, in assenza di un permesso del Vescovo indiano. Avrebbe invece presentato un documento non firmato dal Vescovo indiano ( pare per intoppi amministrativi), ma solo dal segretario della Diocesi di Kannur e da tre sacerdoti.  “Mi sono scusato con il Vescovo Lazzeri già un mese fa per quanto fatto. Ma io da un anno lavoro e dico le messe. Da settembre sono parroco in 17 parrocchie. Mi hanno pagato 2’000 franchi al mese, come uno studente. Poi il consiglio parrocchiale di Valle di Muggio ha chiesto il motivo di questa paga e la Diocesi di Lugano ha inviato una lettera in cui si specifica che non posso lavorare per più di 15 ore. Ora la Diocesi di Lugano mi ha intimato di lasciare la parrocchia entro domani. Non so che fare. Il mio futuro, la mia carriera è segnata. Non ho una via di uscita. Non ho soldi per tornare in India, e non so cosa devo fare”.

 

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