È iniziata la ricerca di chi sostituirà Olivier Père alla direzione artistica del Festival
LOCARNO - La partenza di Olivier Père dalla direzione del Festival di Locarno lascia l'amaro in bocca non solo ai suoi collaboratori, e al pubblico, ma anche alla critica, solitamente sempre guardinga nei confronti dei direttori dei Festival. Olivier Père è stato un direttore molto amato dai critici. In tre anni a Locarno è riuscito lì dove i suoi altrettanto illustri predecessori non sempre sono riusciti: mettere d'accordo pubblico e critica.
"La sua partenza non può che dispiacere - ci ha detto Maurizio Porro, critico cinematografico del Corriere della Sera - Père è stato il direttore adatto per un Festival come Locarno. Un uomo molto calibrato nelle sue scelte. Ha saputo unire il gusto della ricerca cinefila con le esigenze del grande pubblico. Ha portato a Locarno personaggi carismatici dando lustro a un Festival, senza tuttavia privarlo della sua natura".
Deluso della partenza di Père anche Mariano Morace, critico cinematografico e voce storica della RSI. "Père aveva iniziato un ottimo lavoro che si era consolidato in questi tre anni, e lasciava sperare molto bene per il futuro. Ha saputo portare avanti quello che io definirei 'un cambiamento nella continuità', nel senso che ha mantenuto vivo lo spirito caratteristico di Locarno, quello della scoperta di nuovi talenti, e lo ha consolidato a livello internazionale. È un brutto colpo per Locarno, perché non è certo un momento facile per la ricerca di un nuovo direttore, con le lotte che ci sono tra i vari Festival. Non vedo attualmente molte persone in Svizzera che abbiano un’esperienza simile a quella di Père, e siano in grado di prendere in mano la direzione del Festival. Bisognerà guardare a livello internazionale. Non facciamo l’errore di intestardirci nel cercare a tutti i costi un direttore svizzero. Il Festival di Locarno è una manifestazione internazionale e non importa se il direttore è straniero”.
Anche secondo Alessandra Kezich, critico cinematografico de La Stampa, Père era riuscito a comprendere perfettamente l'anima di Locarno. "È stato senza ombra di dubbio un direttore molto valido e in tre anni ha saputo trovare il senso del Festival di Locarno. È stato un vero cinefilo intellettuale, di gusto francese, molto raffinato".
Sulla stessa linea Irene Bignardi, ex direttore del Festival, nonché critico cinematografico, che ha visto di buon occhio la direzione Père. "È un grande peccato che vada via. A mio avviso ha snellito un po' troppo il Festival, e i dimagrimenti della rassegne mi preoccupano sempre un po'. Tuttavia bisogna ammettere che Père ha avuto delle ottime intuizioni. Ha saputo fare un Festival vivace e divertente".
Ma chi potrebbe sostituirlo degnamente? "Non ho la più pallida idea. Nessuno probabilmente" ci risponde lrene Bignardi. Ci richiama dopo pochi secondi. "Un nome ce l'ho. Ed è in grado di sostituire Olivier Père. Ci vuole una donna. Ci vuole Teresa Cavina. È una grande lavoratrice, perfetta conoscitrice del cinema di tutto il mondo, attualmente impegnata con il Festival di Abu Dhabi. La sua professionalità l'ho conosciuta sulla mia pelle. Per Locarno sarebbe un direttore artistico coi fiocchi".