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LOCARNO - È uscita, fresca di stampa, l’ultima rivista di Pro Natura Ticino, che ci racconta del Locarnese e della sua natura. Dopo “ Ul Luganes” e “ Ul Mendrisiott” si parla di “Al Locarnes”, regione vasta e molto diversificata. Come per le altre riviste, l’intenzione é quella di mettere in risalto le qualità e i pregi naturali, parlare delle riserve di Pro Natura Ticino, dei progetti in corso e del prezioso lavoro delle associazioni che operano sul territorio.
Al Locarnes : qui si va dal punto più basso della Svizzera a 193m/sm in riva al Lago Maggiore a uno dei più alti con il ghiacciaio del Basodino a 3200 m. Tra i due opposti il piano con l’agricoltura e il cemento, le preziose umide Bolle con la foce appena rinaturata, la Maggia con i suoi paesaggi alluvionali d’importanza nazionale e le valli con i nuclei tradizionali in parte meravigliosamente conservati. Tanti ambienti e tanti microclimi diversi che danno origine ad altrettante specie di piante e animali. Alcune di queste provengono da lontano come le piante che abitano le isole di Brissago dove una dinamica intervista vi porterà a compiere un rapido ma affascinante giro del mondo con Guido Maspoli, il direttore del parco botanico.
Nel bel mezzo della rivista, una doppia pagina con cartina e illustrazioni di specie: le rare civette, il vespertilio maggiore che percorre ogni notte 25 km per andare a cacciare, le rondini che dal piano si spostano fino in Nigeria e tanti altri protagonisti tipici e particolari della regione.
Senza l’ambizione di voler parlare di tutto ciò che può offrire questa ricca regione, la nuova rivista vuole gettare l’attenzione sul Locarnese passando per il Piano e le Bolle con la speranza di destare un po’ di ammirazione e rinnovare l’invito a vivere la natura e lavorare assieme per la sua conservazione.
