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TICINO"Quei sacchetti di plastica sono pericolosi"

06.07.12 - 08:54
Francesco Maggi del WWF: "La politica deve dare il buon esempio". E i lettori di Tio spingono verso il sacco biodegradabile
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"Quei sacchetti di plastica sono pericolosi"
Francesco Maggi del WWF: "La politica deve dare il buon esempio". E i lettori di Tio spingono verso il sacco biodegradabile

BELLINZONA – A Berna impazza la battaglia dei sacchetti di plastica. Una mozione del consigliere nazionale PPD Dominique de Buman li vuole fare sparire dalla circolazione. Il Consiglio federale ha già espresso il suo ‘no’, mentre il Nazionale la appoggia. Ora la palla passa agli Stati, ma intanto si moltiplicano gli appelli alle autorità. Come quello di Francesco Maggi, responsabile di WWF Ticino che sprona i politici: “Stavolta la politica non deve temporeggiare, ma dare il buon esempio. La decisione deve arrivare dall’alto. Via i sacchetti di plastica dal mercato, perché sono pericolosi. Meglio, molto meglio, puntare sui sacchi biodegradabili”. 

Signor Maggi, ci spieghi perché…
"Vogliamo andare verso un’economia sostenibile e ridurre la dipendenza della società dal petrolio. I sacchetti di plastica derivano proprio dal petrolio. Inoltre non sono biodegradabili. Se li buttiamo nella natura, vi restano per migliaia di anni, causando la morte di diverse specie animali, soprattutto in ambiente acquatico".

Ci sono delle resistenze però.
"Bisogna fare questo passo. In molti Paesi dell’Unione europea questo cambiamento è già avvenuto a partire dal 2010. Penso ad esempio all’Italia".
 
Di che materiale sono fatti i sacchetti biodegradabili?
"Sono prodotti ad esempio con pasta di mais. Alcuni consumatori sono scettici perché questi sacchetti sono un po’ meno comodi e un po’ meno resistenti. Ma ci vuole uno sforzo. Sono convinto che dopo le resistenze iniziali, il consumatore si adatterebbe. C’è anche chi sostiene che i sacchetti biodegradabili avranno un costo maggiore per il consumatore. Ma io non sono d’accordo. Si potrebbe ad esempio iniziare sostituendo i sacchetti di plastica con quelli biodegradabili per quanto riguarda la piccola spesa".
 
Si aspetta la riposta degli Stati. La discussione rischia di andare per le lunghe…
"Non capisco, queste sono iniziative da accogliere con entusiasmo. Non si può nemmeno aspettare che tutti i consumatori aprano gli occhi. Oggi c’è un bombardamento di informazione enorme che spinge la gente a chiudersi e a non volerne sapere più nulla. E poi molti tendono a banalizzare, a dire ‘ma cosa vuoi che faccia la plastica’. Sommando tanti piccoli comportamenti sbagliati si arriva al disastro. Quando c’è un’alternativa valida, capace di risolvere problemi, la politica deve osare di più, dovrebbe assumersi delle responsabilità".

 

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