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TICINOResidenti sostituiti da frontalieri nel ramo bancario? Il Governo valuta la possibilità di controlli

13.06.12 - 12:43
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Residenti sostituiti da frontalieri nel ramo bancario? Il Governo valuta la possibilità di controlli

BELLINZONA - Il Consiglio di Stato ha risposto al deputato Lorenzo Bassi, che il 19 marzo scorso aveva inoltrato una interrogazione sul tema delle ditte del terziario nel Mendrisiotto che praticano dumping salariale.
Il gran consigliere eletto nelle file del PPD chiedeva al Consiglio di Stato se fosse al corrente che in alcune aziende il salario di riferimento per l'assunzione è fissato in euro e risente visibilmente dei parametri vigenti oltre confine.
Una pratica - ricorda il deputato - già denunciata ma ulteriormente appesantita da un cambio imposto dalla ditta e naturalmente a lei favorevole con un cambio di 1 euro = 1,52 franchi. Il consiglio di Stato risponde di essere al corrente di questa pratica e si è occupato più volte del problema. Se ne è dibattuto in diversi gremi, in primis nella Commissione tripartita cantonale in materia di libera circolazione, e nella discussione ci si è basati anche sulle informazioni e gli studi effettuati dalle parti sociali a livello svizzero. Il Consiglio di Stato ricorda che "il Consiglio federale ha precisato che nei settori in cui vi è un salario minimo obbligatorio - Contratti collettivi di lavoro (CCL) di obbligatorietà generale o Contratti normali di lavoro (CNL) con salari minimi vincolanti - il salario percepito dal lavoratore deve corrispondere a quello espresso in franchi svizzeri nel CCL o nel CNL. quindi, anche qualora venisse stipulato un contratto individuale con salario in euro, questo non potrebbe essere in nessun caso inferiore al salario di riferimento in franchi svizzeri del CCL / CNL.
"Nei settori invece dove non esiste un salario minimo obbligatorio, datore di lavoro e lavoratore, secondo il codice delle obbligazioni (CO), possono liberamente sancire il pagamento del salario in euro. Una misura che garantisca il pagamento in franchi svizzeri potrebbe essere, nell'ottica di un ulteriore rafforzamento delle misure di accompagnamento alla libera circolazione, l'attribuzione di carattere imperativo all'articolo 323b del CO, secondo cui attualmente "il salario in denaro è pagato in moneta legale durante il tempo di lavoro, laddove non sia diversamente convenuto...". Per il momento, tuttavia, e nonostante precise richieste formulate dal Cantone Ticino, il Consiglio federale non intende rendere vincolante il pagamento dei salari in franchi svizzeri".
Il CdS "non dispone dell'autorità per poter vietare la pratica del pagamento di salari in euro". L'unica cosa che può fare è di vigilare affinché, "dove esiste un CCL di obbligatorietà generale o un CNL vincolante, l'eventuale salario in euro rispetti l'importo minimo in franchi previsto dai contratti". Il Governo assicura, comunque, di agire affinché gli attori economici vengano sensibilizzati sul problema, "al fine di evitare potenziali discriminazioni e fenomeni di dumping salariale".
“Dai controlli effettuati dall'Ufficio dell'ispettorato del lavoro su mandato della Commissione tripartita cantonale, nel 2011 sono emersi 11 casi di abusi (su 47 totali), quindi il 17%, in cui il salario pagato era inferiore di più del 10% rispetto al minimo di riferimento, fissato a 3.160 franchi. Il riferimento era il CCL non vincolante del settore. Parallelamente ai controlli in corso sulle nuove assunzioni di personale amministrativo, si sta valutando l’estensione di questi controlli al settore bancario, vista l’importanza di volume di impiegati e la presenza di molte figure amministrative, anche in questo caso indagando in particolare l’eventuale sostituzione di manodopera locale con lavoratori frontalieri”.
Il Consiglio di Stato poi si apprende che se dovesse emergere una quota rilevante di salari al di sotto del minimo di riferimento nel campo dell'amministrativo, "il Consiglio di Stato potrebbe decidere l'introduzione di un CNL con dei salari minimi vincolanti per il settore degli impiegati di commercio".
Il consiglio di Stato poi informa che la Commissione tripartita cantonale ha reso possibile l'introduzione di tre CNL, ovvero nei settori dei gommisti, degli istituti di bellezza e dei call center. Un quarto CNL per il settore dei centri fitness era stato dapprima approvato, ma non è entrato n vigore per un mancato accordo tra le parti sociali e l'eventuale sua introduzione verrà comunque discussa a breve dalla Commissione tripartita".

"Tra i settore ancora privi di un CCL di obbligatorietà generale o di un CNL, sono stati effettuati, e alcuni sono ancora in corso, controlli in differenti settori e in particolare nell'industria (fabbricazione di apparecchiature elettriche e industria farmaceutica), nel settore della vendita al dettaglio (negozi con meno di 10 dipendenti) e sulle nuove assunzioni di personale amministrativo (impiegati di commercio e impiegati della vendita) con permesso G, B e L.
con questi controlli vengono verificate le modalità di assunzione del personale con particolare riferimento:
- ai canali attraverso i quali questi ingaggi avvengono (URC, annunci, conoscenze, eccetera);
- nel caso di sostituzione di personale, alla funzione e al salario del nuovo assunto per rapporto alla persona sostituita;
- se la sostituzione è avvenuta a scapito di un residente;
- alla possibilità che si sia confrontati con delle sostituzioni sistematiche;
- alla possibilità che l'assunzione sia avvenuta per mancanza di profili adeguati reperibili sul nostro territorio;
Se dall'esito dei controlli dovesse emergere l'esistenza di dumping salariale, il Consiglio di Sato, su proposta della Commissione tripartita, avrà la possibilità di adottare un CNL con un salario minimo vincolante della durata iniziale di due anni, eventualmente prorogabile".
 

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