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TICINOIn Ticino oltre 40'000 animali all'anno sotto torchio. Chi veglia su di loro?

31.05.12 - 08:00
L'Ufficio federale di veterinaria solleva dubbi sull'indipendenza della preposta commissione cantonale
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In Ticino oltre 40'000 animali all'anno sotto torchio. Chi veglia su di loro?
L'Ufficio federale di veterinaria solleva dubbi sull'indipendenza della preposta commissione cantonale

BELLINZONA - In Ticino ogni anno oltre 40'000 animali vengono utilizzati per sperimentazioni. A rilasciare le autorizzazioni è la Commissione cantonale sugli esperimenti animali, composta da veterinario, medico e farmacista cantonale, nonché da un rappresentante dell'industria farmaceutica e uno degli animalisti.

Animalista chi? - A fine giugno i 5 commissari dovranno essere nuovamente nominati e, proprio per questo, l'Ufficio federale di veterinaria ha alzato la voce per far capire al Ticino che occorre colmare una lacuna. Infatti la rappresentante degli animalisti, Anna Helbling, non fa parte di nessuna associazione e, anzi, nessuno tra coloro che sono attivi a favore degli animali in Ticino sembra conoscerla.

Due mondi separati - "Per quanto ci riguarda noi con questa persona non abbiamo mai avuto contatti" spiega Max Molteni dell'Associazione svizzera per l'abolizione della vivisezione. "Non siamo mai neanche stati contattati da questa commissione, malgrado si occupi di un tema che trattiamo da oltre 30 anni e sul quale, quindi, potremmo dire la nostra".

A cosa serve la commissione? - "È una commissione farsa" secondo Corrado Galimberti di Offensiva animalista, che si spinge più in là. "Perché anche se la persona che rappresenta gli animalisti fosse un vero animalista, non avrebbe nessun modo di bloccare le sperimentazioni. A me risulta che gli animalisti non hanno quasi mai la possibilità di essere ascoltati."

Lavare la coscienza - "Faccio un paragone" prosegue Galimberti."Fino a poco tempo fa la chiesa cattolica partecipava alle commissioni che prendono posizione sull'aborto. Ma a un certo punto la diocesi di Monaco se n'è tirata fuori, perché si è resa conto di essere presa in giro. Il rappresentante cattolico veniva costantemente emarginato e la sua presenza serviva solo a lavare la coscienza agli altri."

Una crescita da record - I dati sembrano dare ragione agli animalisti. Se nel 2004 gli animali utilizzati nelle sperimentazioni erano ancora 22'507, nel 2010 la loro quantità è salita a 41'246. Un aumento esponenziale giustificabile in parte con le attività dell'Istituto di ricerca biomedica di Bellinzona ma anche con una presunta eccessiva facilità nell'ottenere le autorizzazioni.

Svizzera bastione della vivisezione - "Dell'IRB meglio non parlare. Basta guardarlo dal fuori, sembra un bunker" afferma Galimberti. "E se anche volessimo manifestare, ci danno l'autorizzazione solo a 300 metri di distanza. Non ci vuole tanto a tirare le conclusioni... Riguardo alla vivisezione in generale, la Svizzera è uno dei pochi paesi al mondo dove l'industria farmaceutica ha ancora così tanto potere. In India, per esempio, si è riusciti a vietare le sperimentazioni nelle università, una cosa da noi impensabile."

"Tutto in ordine" - Il veterinario cantonale, però, non giudica la situazione così allarmante, anzi. "L'aumento è dovuto a note ditte farmaceutiche che producono farmaci venduti in tutto il mondo" afferma Tullio Vanzetti. "Per poter vendere dei farmaci ci sono delle norme vincolanti a livello internazionale e noi non facciamo altre che ottemperare a questo protocollo. Se poi l'Ufficio federale di veterinaria non fosse d'accordo con una nostra decisione ha sempre il diritto di ricorso. Ma se finora non l'ha mai usato, significa che non lavoriamo poi così male."

"Legittima rappresentante" - Riguardo all'animalista non animalista, Vanzetti ritiene la sua posizione legittima. "La persona è stata proposta dalla Federazione delle Società per la protezione degli animali del Cantone. La signora Helbling non opera in nessuna associazione, ma è stata proposta dalle protezioni animali. C'è chi parla senza conoscere la realtà delle cose."

Nomina in arrivo - Il presidente della Società protezione animali di Locarno, l'avvocato Piero Mazzoleni, vede le cose in modo leggermente diverso. "Io non ero in carica al momento della nomina della signora Helbling (1996 nd.r.) quindi non posso dare informazioni precise" afferma Mazzoleni. "So che per la prossima nomina circolava già un possibile nome, fornito dalla Lega contro la vivisezione, ma che non c'è ancora nulla di certo. Ho sentito il veterinario Vanzetti, il quale mi ha confermato che la ricerca è in corso. Noi siamo più che disponibili a partecipare alla selezione."

San Marino insegna - Il prescelto, lo si auspica, sarà maggiormente condiviso tra gli animalisti. Intanto sono oltre 40'000 i topi, e non solo, che sperano ardentemente di veder nominato qualcuno che sappia illustrare alla scienza le tecnologie alternative agli esperimenti sugli animali. "Per noi anche un solo animale è già troppo" conclude Molteni. "L'auspicio è che si alzi una voce critica che riesca a bloccare le richieste." Come, per esempio, è già avvenuto a San Marino, primo paese al mondo a vietare la vivisezione. Seguiranno paesi più grandi?

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