A colloquio con il dermatologo per capire quando preoccuparsi e come prevenire l'insorgere dei tumori della pelle
LUGANO - Duemila nuovi casi all’anno in Svizzera. I cancri della pelle sono il quarto tipo di tumore per incidenza nel nostro paese. La Svizzera, inoltre, è in testa in Europa nella lista dei paesi maggiormente colpiti dal melanoma.
“Questo perché in gran parte della Svizzera è presente il fototipo chiaro della pelle, che è maggiormente predisposta rispetto a fototipi scuri a produrre melanomi”, ci spiega il dott. Stefano Gilardi, Specialista FMH Dermatologia e malattie a trasmissione sessuale.
Non solo una questione di pelle - “Lo svizzero ha abbastanza soldi per permettersi vacanze esotiche e quindi per raggiungere paesi lontani dove c’è il solleone - prosegue Gilardi -. Passa in modo repentino da una vita indoor a una vita outdoor e così facendo non abitua la propria pelle a una graduale esposizione solare”.
Si pagano i peccati di gioventù – “Ne pagano le conseguenze, ad esempio, coloro che da bambini si esponevano al sole senza le dovute precauzioni. È proprio quella l’età in cui il danno alle cellule si verifica più facilmente portando così all’insorgenza di un melanoma ”.
Un sistema sanitario efficiente – “A fronte di un’incidenza maggiore, anzi, la più alta d’Europa – ci tiene però a precisare il dermatologo -, abbiamo un sistema sanitario che raccoglie al meglio tutti i dati. Non c’è infatti un aumento della mortalità. Quindi il sistema sanitario funziona. La popolazione ha mediamente una buona cultura medica. Le cure sono più accessibili ed è più facile ottenere una diagnosi precoce”.
Ticino ad incidenza maggiore – “Il Ticino è la Sonnenstube della Svizzera. Nonostante questo la razza teutonica è presente anche qui. Una maggior esposizione al sole e una minor predisposizione della pelle ai raggi ultravioletti spiegano facilmente il perché di questi dati”.
I più a rischio - “Persone con la pelle chiara, i capelli chiari o rossi, e le lentiggini. Sono le persone che non abbronzano, ma che tendono piuttosto al rossore o al colpo di sole quelle maggiormente a rischio – aggiunge Gilardi -. Ma ci sono anche coloro che non rispettano le quattro regole per una protezione intelligente: scelta dell’orario giornaliero, utilizzo di un abbigliamento adeguato, utilizzo di fotoprotezione con creme, evitare l’utilizzo di farmaci o profumi che sono sensibilizzanti. E ricordarsi che gli autoabbronzanti non proteggono dagli ultravioletti”.
Prevenzione - “La prima cosa bisogna fare è conoscere il proprio tipo di pelle. La seconda, quando si hanno dei nei, sapere se questi rappresentino un fattore di rischio o meno. Poi conoscere la casistica di melanomi in famiglia”.
Maggior attenzione per i nei – Il consiglio del dermatologo è: “Farli analizzare almeno una volta per vedere se sono a rischio. Quattro sono i principali criteri di valutazione: asimmetria nella lesione, bordi irregolari, colore non omogeneo, dimensione che aumenta rapidamente. In questi casi occorre rivolgersi immediatamente da un medico”.
Lampade abbronzanti – “Sconsigliato l’abuso e l’uso in pelli sensibili. Le lampade abbronzanti possono invece essere una buona preparazione all’esposizione al sole, ma solo se fatte gradualmente, senza far arrossare la pelle”.