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STABIOA Stabio, Cavadini risponde alla Lega-Udc

12.04.12 - 17:20
A Stabio, Cavadini risponde alla Lega-Udc

STABIO - Claudio Cavadini, sindaco di quindicina di Stabio, risponde agli attacchi della Lega-Udc sferrati sul Mattino. “Erano attacchi personali che spesso travalicavano gli ambiti di una sana dialettica politica. Visto il ruolo istituzionale che ricopro ho, fino ad ora, evitato di replicare per non esacerbare il clima politico e, negli ultimi tempi, per non surriscaldare la campagna elettorale, che si è svolta in toni pacati e civili. Ora, nell’imminenza della votazione sul Sindaco, senza intenti velleitari, ritengo utile rispondere ad alcune critiche che mi sono state mosse” spiega Cavadini. Il quale spiega che le sue decisioni più importanti sono state assunte all’unanimità da parte dell’Esecutivo.

In varie occasioni il gruppo Lega-UDC-Indipendenti, evocando principi di democrazia e legalità, ha inoltrato dei ricorsi contro decisioni assunte dal Municipio e dal Consiglio comunale.
“Queste impugnative, che sono state tutte respinte, oltre a causare un costo alla collettività, hanno ritardato l’esecuzione di opere di primaria importanza per la nostra comunità, come, ad esempio, l’attuazione di misure di protezione del pozzo di captazione dell’acqua potabile. Il PLR, così come PPD e GUS, hanno sempre accettato le decisioni democraticamente prese, anche quando non erano d’accordo”.

Cavadini spiega di essere stato più volte ingiustamente diffamato a mezzo stampa dal gruppo Lega-UDC-Indipendenti.
“Di recente sono stato pure accusato di intrattenere un conflitto di interessi tra la mia attività di Sindaco e quella privata. Accuse del tutto generiche e infondate che respingo nel modo più categorico. Non ho mai approfittato della mia carica pubblica per conseguire dei vantaggi privati. Viviamo in uno stato di diritto. Chi ha dei sospetti ha il diritto di rivolgersi alle competenti Autorità e chiedere loro delle verifiche. Secondo Cavadini, la strategia intrapresa dal gruppo Lega-UDC-Indipendenti di delegittimare l’avversario politico non è pagante e, soprattutto, non è nell’interesse dei concittadini.

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