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CHIASSOSciopero degli attori, niente spettacolo. "Chiasso vittima della situazione italiana"

22.03.12 - 19:04
Venerdì scorso non è andato in scena "Un nemico del popolo" con Gianmarco Tognazzi. Calvia, direttore del Teatro, spiega: "Per l'annullamento della messa in scena avevano parlato di un malore"
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Sciopero degli attori, niente spettacolo. "Chiasso vittima della situazione italiana"
Venerdì scorso non è andato in scena "Un nemico del popolo" con Gianmarco Tognazzi. Calvia, direttore del Teatro, spiega: "Per l'annullamento della messa in scena avevano parlato di un malore"

CHIASSO - Anche gli attori scioperano. Ne sanno qualcosa i produttori dello spettacolo "Un nemico del popolo" con Gianmarco Tognazzi. Il dramma, scritto da Ibsen, sarebbe dovuto andare in scena in scena venerdì 16 al teatro di Chiasso. Invece una riunione di compagnia tenutasi 45 minuti prima dell'orario stabilito ha portato all'annullamento.

"Ci era stato detto che lo spettacolo non sarebbe potuto andare in scena per un malore di un attore. Questo abbiamo detto al pubblico in sala, venerdì sera. Oggi ho letto il comunicato della produzione, che dice una cosa diversa". E' rammaricato Armando Calvia, direttore artistico del Teatro chiassese. "Ho visto cosa è accaduto il giorno dopo a Varese, e ho capito la situazione".

Lo sciopero ha portato la società produttrice, La Pragma srl, ad annullare poi l'intera tournée. La decisione ha decisamente colto di sorpresa chi, a Chiasso, lavorava da settimane alla costruzione dello spettacolo. "Peccato perché era un'opera importante" continua Calvia. "Dalle 7 di venerdì la compagnia aveva a disposizione il palcoscenico: le scene erano montate, e abbiamo anche venduto dei biglietti in giornata. Sono situazioni che possono capitare, lo capisco, ma se fossimo stati informati ci saremmo regolati di conseguenza".

Alla base della clamorosa decisione una vertenza economica che vede contrapposti produzione ed attori, con questi ultimi che si lamentavano del ritardo del pagamento delle ultime spettanze. Una violazione del contratto collettivo nazionale di lavoro, sostiene invece la Pragma srl, avvenuta unilateralmente.

Ironia della sorte: lo sciopero è avvenuto presso forse l'unico teatro che aveva già pagato completamente lo spettacolo. "La sera della rappresentazione presentiamo all'amministratore della compagnia" spiega Calvia "la ricevuta del bonifico di pagamento. Facciamo così con tutti, e arriviamo a saldare il 50% dei costi anche due mesi prima della messa in scena". Calvia non entra nel merito della vicenda, ma capisce che nel mondo del teatro italiano c'è una tensione sempre più forte. "Ho lavorato tanti anni in Italia, e comprendo che la situazione dei teatri e della cultura, oggi, è critica. Abbiamo avuto problemi con alcune compagnie italiane: le abbiamo viste molto ansiose, salvo poi tranquillizzarsi quando hanno capito che qui le cose vanno diversamente".

Il Teatro di Chiasso si è trovato così ad essere vittima della difficile situazione della cultura italiana. Da una parte gli enti organizzatori, che non ricevono i proventi stabiliti e promessi dalle amministrazioni locali e nazionali, e dall'altra le compagnie che non vengono pagate. Il pubblico l'altra sera ha reagito molto civilmente all'annullamento della performance, senza nessuna plateale manifestazione di disappunto. "Molti hanno deciso di riconvertire il biglietto per il concerto abbinato alla mostra di Tiepolo". Chissà se avrebbero reagito nello stesso modo, se avessero saputo la verità.

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