Cerca e trova immobili

TICINOGobbi: "Che l'esercito si prepari alle nuove minacce"

18.02.12 - 14:48
Il direttore del Dipartimento delle istituzioni alla giornata informativa del nuovo Comando delle Forze Speciali: "Aumentare la presenza militare in Ticino per rafforzare la porta svizzera verso il Mediterraneo"
None
Gobbi: "Che l'esercito si prepari alle nuove minacce"
Il direttore del Dipartimento delle istituzioni alla giornata informativa del nuovo Comando delle Forze Speciali: "Aumentare la presenza militare in Ticino per rafforzare la porta svizzera verso il Mediterraneo"

MONTE CENERI - "Che l'esercito si prepari alle nuove minacce". È questo l'auspicio del direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi, che sabato mattina ha presenziato alla  giornata informativa del nuovo Comando delle Forze Speciali (CFS) sulla piazza d'armi del Monte Ceneri.

Dunque un nuovo Comando delle Forze Speciali, che stando alle parole di Gobbi, mira a diventare "una delle punte di diamante dell'esercito svizzero". Un comando, ha evidenziato il direttore del DI, già dai primi giorni della sua costituzione "ha ricevuto un ordine d’impiego reale, ossia garantire la sicurezza dell’ambasciata svizzera a Tripoli".

E proprio sull'urgenza della sicurezza che Norman Gobbi ha centrato il suo intervento. "Il Ticino  - ha detto - trovandosi all’estremo meridione della Confederazione, è esposto immediatamente a una vastità di problematiche che potrebbero minacciare la sicurezza di tutta la Svizzera".

I nemici di questa stabilità elevetica sono principalmente due: i frontalieri e lo sbarco dei profughi provenienti dall'Africa, che una volta rifiutati dall'Italia, potrebbero spostarsi alle nostre latitudini. "Nel 2011 - fa notare Gobbi con numeri alla mano - sono stati ben 311 gli interventi per scippi, tentati furti, furti, liti, aggressioni e infrazione alla Legge sugli stupefacenti non soltanto nel Centro di registrazione ma anche nei pressi e in altri Comuni ticinesi. La Polizia cantonale ha incarcerato dal 2009 al 2011 421 richiedenti l’asilo di cui alcuni più volte nello stesso anno. Il Ministero pubblico segnala 208 decisioni tra decreti d’accusa e pene inflitte innanzi a corte di giudizio. All’interno del Centro di registrazione poi sono stati 296 gli episodi di violenza".

Con questo scenario è dunque importante per Gobbi che l’Esercito "si prepari alle nuove minacce e lo continui a fare nel nostro Cantone, sfruttando al meglio le peculiarità del proprio personale e quello delle imprese elvetiche – e nel nostro caso ticinesi – per migliorarsi ulteriormente".

Il direttore del Dipartimento delle Istituzioni ha paragonato l’esercito ad un mosaico, che "se toccato causerebbe grossi disguidi".
"Senza la sua presenza - ha detto - il Cantone Ticino subirebbe conseguenze devastanti e la rottura di equilibri importanti per quanto riguarda la presenza militare a Sud delle Alpi, e soprattutto la stabilità e la sicurezza della Svizzera. Se la “Porta Sud” della Confederazione dovesse cedere, le conseguenze sarebbero devastanti per tutta la Svizzera".
Insomma il concetto è chiaro e la nuova strada che Gobbi vuole percorrere con il suo Dipartimento è proprio questa: "Consolidare e aumentare la presenza militare in Ticino per rafforzare la porta svizzera verso il Mediterraneo".

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE