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LUGANOCaso Bignasca-Caffè, "Come intende muoversi il Municipio?"

08.12.11 - 13:26
Caso Bignasca-Caffè, "Come intende muoversi il Municipio?"

LUGANO - Il consigliere comunale socialista Martino Rossi, a nome di un gruppo di consiglieri comunali PS, PPD e Verdi ha inoltrato un’interrogazione al Municipio sulla recente polemica che sta vedendo protagonisti il settimanale Il Caffè, Giuliano Bignasca e un funzionario municipale.

A fine novembre il Caffè ha avanzato pesanti accuse contro Bignasca  evocando fonti interne all’Amministrazione (non rese note), secondo le quali egli eserciterebbe “una pressione notevole su tutti i funzionari comunali, anche quelli che non fanno parte del suo dicastero”, utilizzerebbe “il Mattino della domenica per accentuare questa pressione, che a volte rasenta l’intimidazione”. Inoltre il Municipale chiederebbe ai funzionari dati riservati (per esempio tassazioni) che usa poi “per sparare sul Mattino e con bersagli precisi” e “costringerebbe  funzionari, non del suo dicastero, a lavorare ore e ore per raccogliere dati e altri elementi su qualche specifico problema che poi usa sul suo settimanale”. Il tutto con il fine di creare “un clima d’intimidazione su tutti gli impiegati del Comune che si sentono continuamente sotto tiro”.

Queste accuse, osservano i consiglieri comunali (oltre a Rossi anche Maddalena Ermotti-Lepori, Melitta Jalkanen, Aurelio Buletti, Raoul Ghisletta, Lorenzo Jelmini e Laura Tarchini) sono gravi e inquietanti "e non ci lasciano indifferenti come cittadini e consiglieri comunali di Lugano". In gioco, aggiungono, c'è l'onorabilità del Municipio luganese, ma anche la legalità. "Le accuse del settimanale non sono ovviamente delle colpe provate ma, certo, il Municipale oggetto di accuse sembra fare tutto il possibile per accreditarne la veridicità".

La settimana successiva all’articolo de “Il Caffè”, Il “Mattino della domenica” ha pubblicato insinuazioni (in forma di domande allusive) nei confronti di un funzionario dirigente dell’Amministrazione comunale che sarebbe “in stretti rapporti” con la COMSA, vincitrice dell’appalto per la costruzione del nuovo centro culturale di Lugano, verrebbe sovente “invitato nel Veneto, e in particolare a Padova e a Venezia, per incontrare uomini della COMSA SA e della Pedrera LAC SA” ditte che sarebbero poi “favorite dall’operato del potente funzionario comunale” e che sarebbe sovente “invitato in Spagna, in particolare a Barcellona, per vacanze e/o Week-end di lavoro”, oltre ad essere sovente invitato a pranzo dal direttore di COMSA SA.

"Il messaggio implicito" concludono i firmatari "è chiaro:  è una persona che accetta favori da alcune imprese di costruzione e lui le ripaga favorendole a sua volta per importanti lavori commissionati dalla Città. In altre parole, è un’insinuazione grave di corruzione".

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