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TICINO"Presto o tardi, il centro-destra dovrà darsi una casa comune"

04.12.11 - 18:43
Sergio Morisoli nega di voler lanciare una nuova entità politica, ma...
archivio Ti-Press
"Presto o tardi, il centro-destra dovrà darsi una casa comune"
Sergio Morisoli nega di voler lanciare una nuova entità politica, ma...

MONTE CARASSO - Il Caffé di stamattina scrive un altro capitolo della saga PLR e lo fa basandosi su una mail che Sergio Morisoli avrebbe spedito venerdì mattina agli altri membri di Idealiberale, invitandoli alla creazione di un nuovo soggetto politico. Proviamo a sentire la reazione dei destinatari, ma nessuno sembra voler confermare di avere ricevuto la mail in questione, o almeno di averla letta. Edo Bobbià, di ritorno dalla montagna, ci dice di non esserne al corrente. Rinaldo Gobbi, anche lui fuori per il weekend, sostiene di non averla ancora letta. Potrebbe nascere il sospetto che la mail non ci sia mai stata, ma il sospetto viene stroncato dal mittente stesso, Sergio Morisoli. "È una non notizia. Sì, ho spedito questa mail, come ne mando tante a loro da due anni a questa parte, ma si tratta di un innocuo suggerimento. Se avessi scritto "dai, che facciamo un partito nuovo" sarebbe stata una notizia. Invece io ho solo scritto a Idealiberale di valutare la situazione, poi saranno liberi di farne quello che vogliono, nei modi e nei tempi che vogliono."

Questi modi e tempi potrebbero contemplare il lancio di una nuova entità politica...
"Non è questa l'intenzione. Idealiberale, essendo un'associazione politica e non partitica, deve verificare cosa sta avvenendo. Non necessariamente le risposte sono sempre la costituzione di nuovi gruppi, anche perché le prossime elezioni sono lontane. Se ho scritto questa mail è per suggerire al comitato di Idealiberale di pensare alla situazione e di valutare cosa fare. Ci penseranno poi loro."

Lei nella mail parlava comunque di un progetto politico nuovo.
"Io resto convinto che, presto o tardi, il centro-destra dovrà darsi una casa comune. Lo dicevo già nella campagna di aprile, quindi fuori dal sospetto temporale. Ritengo che quei valori che Idealiberale rappresenta siano dei valori politici che per ora appartengono a persone che sono in più partiti ma, non so, un giorno possono anche diventare i valori di un movimento comune. Ma le cose non vanno così in fretta."

Poi lei scriveva "sto addirittura pensando se non lanciare questa iniziativa da solo"...
"Per iniziativa intendevo il dibattito. Se nessuno lo vuole fare, presto o tardi invento un congresso sul liberalismo in Ticino. A me sembra che il luogo adatto sia Idealiberale, però non posso mica forzarli a fare qualcosa che non sentono. A me sembra che il momento è particolare e un evento dove si possa parlare del liberalismo, che è più trasversale in Ticino di quanto sembri, mi sembra una proposta da valutare. Anche perché il partito che per definizione si dice liberale è in crisi proprio su questo tema."

Secondo lei i liberali hanno ancora la possibilità di farsi sentire all'interno del PLR?
"Non lo so. Stanno cercando di darsi una nuova presidenza, è giusto che lavorino loro. Penso che stiano facendo i calcoli giusti in funzione di compattare il partito. Idealiberale, invece, ha un altro obiettivo, quello di cercare di essere un'associazione dove si può fare politica di un certo tipo, trasversalmente."

Quindi questo discorso è fattibile anche appoggiandosi sui partiti già esistenti?
"Questo aspetto Idealiberale l'ha già sottolineato più volte, anche per le elezioni nazionali."

Inizialmente Idealiberale era un movimento legato solo al PLR.
"Certo, fino alle elezioni di aprile l'obiettivo era addirittura di rinforzare il PLR dall'interno."

Secondo lei l'obiettivo è stato raggiunto o è piuttosto il contrario?
"In buona fede, noi che facevamo parte di Idealiberale volevamo ridare voce alla corrente liberale all'interno del partito. Evidentemente non tutti l'hanno pensato in questo modo."

C'è stata poi la reazione di Incontro Democratico.
"Non so se era una reazione. Penso che anche Incontro Democratico abbia la sua legittimità ad esistere, perché rappresenta il pensiero più radical-socialista."

Vedendo la situazione dall'esterno, pensa che radicali e liberali possano continuare a convivere o che siamo al punto di rottura?
"È difficile giudicare dall'esterno. Negli ultimi mesi non ho più avuto i dettagli per sapere cosa succede nel partito. Idealiberale comunque è nata per cercare di rafforzare il partito."

In questi ultimi mesi voi di Idealiberale avete avuto adesioni da membri di altri partiti?
"Io non sono nel comitato, per cui non so quanto abbia acquisito o perso il movimento. In questi ultimi mesi Idealiberale è stata in campo per appoggiare le candidature al Nazionale che ha deciso di difendere. E queste erano candidature di ogni partito."

A livello di elezioni come è andata?
"Al Nazionale tutte le candidature che appoggiavamo sono riuscite ad andare a Berna. Agli Stati ce l'ha fatta Filippo Lombardi, mentre io no. Comunque un risultato mica male per Idealiberale."

Secondo lei il PLR sta snobbando il Sottoceneri?
"Non so. Non ho neanche più ragione di dirlo."

Tornando a Idealiberale, non diventerà partito, quindi?
"Nel PLR c'è in ballo una grande trasformazione e a me sembra che Idealiberale sia un luogo dove dibattere di queste cose."

Il fatto che alcuni membri fondatori di Idealiberale ne siano usciti, come Giorgio Giudici, non rischia di farvi perdere legittimità?
"Giudici c'era, poi è uscito, poi è rientrato e poi di nuovo uscito. Lui sa benissimo quali sono i valori di Idealiberale, ma essendo un'associazione totalmente libera non è questo il problema."

Quindi se Giudici volesse tornare, troverebbe la porta aperta?
"Anche questo lo deve chiedere alla dirigenza. Comunque penso di sì, Idealiberale non ha mai avuto l'esclusiva di accettare o espellere qualcuno. Non essendo un partito, non ha di questi problemi."

Intanto lei in Gran Consiglio continua come indipendente?
"Il mio statuto di indipendente lo mantengo. A livello federale ho trovato un terreno comune con Lega e Udc, ma a livello cantonale ho sempre detto che sarei rimasto indipendente."

Che tipo di rapporti ha con i parlamentari di Lega e Udc?
"Buoni. Poi in questi primi mesi dall'insediamento non c'è ancora stato il tempo di valutare collaborazioni concrete. Dall'anno prossimo via dovremo ragionarci su."

Adesso il centro-destra è rappresentato più dalla Lega che dal PLR.
"Sì. E dall'UDC."

E secondo lei la Lega non è all'altezza di difendere i valori liberali?
"La Lega non è né di destra, né di sinistra, è la Lega. E questo doppio profilo è forse anche la sua forza."

Tornando al PLR, i rapporti di forza tra liberali e radicali all'interno del partito si sono modificati a vantaggio dei secondi.
"Direi proprio di sì."

Quindi potrebbero esserci dei liberali tentati da una nuova entità politica.
"Io ci andrei cauto, conosco troppo bene il partito. Penso che, prima che elettorale, la chiave di lettura sia politica: il liberalismo dove va?"

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