LUGANO - L'Ufficio federale della cultura (UFC) ha selezionato 167 "tradizioni viventi" - delle 387 proposte - che meritano di figurare sulla lista del Patrimonio culturale immateriale, così come prevede la Convenzione UNESCO. L'inserimento nella lista nazionale è la condizione per la nomina su quelle internazionali. Non potevano mancare le tradizioni della Svizzera italiana. L'inventario completo sarà pronto per l'inizio del 2012.
L'inventariazione serve a identificare il patrimonio culturale immateriale, consentendo quindi la salvaguardia e la promozione mirata di singoli elementi di questo patrimonio.
Per quanto riguarda il Ticino, questa la selezione finale da inserire nella lista approvata lo scorso 5 settembre dal gruppo di coordinamento del progetto (alcuni titoli sono provvisori):
- Il carpentiere-muratore (teciatt)
- Castagne, caldarrostai e castanicoltura (valido anche per il Grigioni)
- Fiera di San Provino e di San Martino
- Le Milizie Storiche della Valle di Blenio
- Processioni storiche di Mendrisio
- Rabadán
La «Lista delle tradizioni viventi in Svizzera» dovrebbe presentare elementi rappresentativi del patrimonio culturale immateriale provenienti da tutte le regioni del Paese. Questa lista contribuirà a sensibilizzare il grande pubblico all'importanza della pratica e della trasmissione delle tradizioni viventi e a promuovere il riconoscimento dei portatori delle tradizioni viventi. Al contempo, con questo inventario viene creata una base per ulteriori iniziative e partenariati che sostengono le pratiche delle tradizioni viventi.