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TICINOGli "anti-Mattino" si presentano

04.10.11 - 15:39
Un gruppo di cittadini attacca il domenicale leghista: "Agiamo anche per sottolineare il silenzio della politica"
Foto Ticinonline/Manuel Meleleo
Gli "anti-Mattino" si presentano
Un gruppo di cittadini attacca il domenicale leghista: "Agiamo anche per sottolineare il silenzio della politica"

RIVERA - "Fuori dalla scuola il Mattino della Domenica!", "Basta pubblicità deleteria", "Solidarietà con le persone aggredite dal Mattino", "Sicurezza dei cittadini e propaganda elettorale": il domenicale di Via Monte Boglia è finito nel mirino di un gruppo di cittadini preoccupati per lo scadimento del dibattito democratico, sempre più volgare, rozzo e offensivo.

Gli appelli, che hanno raccolto centinaia di adesioni, sono stati lanciati da Giancarlo Nava, ex direttore di scuola media ed ex esponente del Partito del Lavoro oggi nel PS, Isabella Medici Arrigoni, formatrice di adulti e responsabile di Helvetas per la Svizzera italiana, e Marco Mona, ex procuratore pubblico a Zurigo.

Politica complicemente silenziosa - I tre, che hanno indetto oggi una conferenza stampa, dicono di avere lanciato queste iniziative “per porre fine alla crescente ondata di sporcizia e diffamazione diffusa dal Mattino”. Si sono esposti perché ritengono di non avere niente da perdere e perché, a loro avviso, la politica è colpevole di un complice silenzio che si protrae ormai da 20 anni.

"Qualcuno deve alzare la voce" afferma Giancarlo Nava, il quale sostiene di aver ricevuto centinaia di incoraggiamenti a proseguire su questa via. Il primo appello pubblicato a piena pagina sul Corriere del Ticino riportava 150 firme, ma in pochi giorni le adesioni sarebbero salite a oltre 300. Anche diversi genitori e nonni avrebbero ringraziato i promotori “per la lodevole iniziativa”.

Il Mattino nelle aule - Sembra infatti che il Mattino, nonostante esca di domenica e non sia direttamente distribuito nelle scuole, venga utilizzato in aula per avviare discussioni politiche.

Difficilmente sarà possibile vietare un giornale all'interno delle scuole, ma "la nostra è un'azione di sensibilizzazione. Vogliamo scuotere l'opinione pubblica e la politica, che troppo spesso si è dimostrata consenziente con i metodi del Mattino."

"Dicono una cosa, fanno il contrario" - In particolare i promotori si attendono una presa di posizione dei due consiglieri di Stato leghisti, Marco Borradori e Norman Gobbi, che "la domenica dicono una cosa e in settimana fanno il contrario".

Da parte sua Giuliano Bignasca ha reagito agli appelli mantenendo un profilo basso, senza dimostrare grande interesse a dialogare con gli autori, che si attendono però di essere vittime di intimidazioni nelle prossime settimane.

Nuove inserzioni - E le prossime settimane vedranno anche la continuazione, se non l'intensificazione, di questa campagna. Già domani sui quotidiani ticinesi dovrebbe apparire una nuova pagina pubblicitaria con ulteriori firme a sostegno della causa.

C'è però chi considera che i tempi della campagna anti-Mattino, che coincidono con quelli della campagna elettorale, potrebbero apparire sospetti, soprattutto considerando che il domenicale leghista esiste da più di 20 anni. Sospetti che vengono dissipati da Giancarlo Nava: "In passato si sono già registrate indignazioni, ma troppo sporadiche. Noi invece intendiamo dare voce alle vittime del Mattino con continuità, anche dopo le elezioni federali."

Elezioni che portano con sè anche timori diffusi. "Molti ci rendono partecipi della loro paura per un Paese governato da persone xenofobe, volgari e insensibili" prosegue Nava.

Il manifesto-fotocopia - Le stesse persone che sono pure finite su un manifesto-fotocopia di quello dell'UDC, lanciato dall'associazione Salvaticino. L'unica modifica è stata la sostituzione dei "topi-frontalieri" con dei "topi-leghisti".

La presenza dello stesso conto corrente postale sui siti delle due associazioni lascia supporre un legame che va oltre la comune ideologia. "Non abbiamo niente a che fare con loro, però approviamo il messaggio che diffondono" conclude Giancarlo Nava.

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