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TICINOVai troppo veloce? Non "meriti" di essere cittadino ticinese

16.06.11 - 13:45
La vicenda di una naturalizzazione sfumata dopo una condanna per infrazione delle norme della circolazione stradale. Il tutto nei pieni limiti di legge
Ti-Press Gabriele Putzu
Vai troppo veloce? Non "meriti" di essere cittadino ticinese
La vicenda di una naturalizzazione sfumata dopo una condanna per infrazione delle norme della circolazione stradale. Il tutto nei pieni limiti di legge

BELLINZONA - Basta una condanna per infrazione delle norme della circolazione stradale per non ottenere la cittadinanza cantonale ticinese. E' quanto ha constatato un 31enne, nativo della Bosnia e Erzegovina, condannato lo scorso anno per guida spericolata. Accanimento delle autorità ticinesi? No, semplice rispetto delle leggi e della prassi.

Il richiedente la cittadinanza cantonale ticinese è un bosniaco nato nel territorio dell'ex Jugoslavia nel 1980, entrato in Ticino con i genitori dieci anni dopo. Nel nostro Cantone ha frequentato le scuole dell'obbligo, fino al diploma di apprendista elettricista. L'8 novembre dello scorso anno al giovane è stato presentato un decreto d'accusa per grave violazione delle norme della circolazione stradale. Il 31enne cagionò "un serio pericolo per la sicurezza altrui" per aver circolato alla velocità di 75 km/h (dedotto il margine di tolleranza) malgrado il vigente limite di 50 chilometri orari. Per tale infrazione l'uomo era stato condannato a una pena pecuniaria di 10 aliquote giornaliere, sospesa per un periodo di prova di tre anni.

Stando alla prassi applicata all'Ufficio federale della migrazione, la condanna subita dal 31enne è sufficiente per compromettere il buon esito della domanda di naturalizzazione: come scrive il Consiglio di Stato ticinese, in un messaggio del 14 giugno, "il candidato alla naturalizzazione si conforma all'ordine giuridico penale in senso stretto allorquando non compaiono iscrizioni a suo carico sull'estratto del casellario giudiziario destinato ai privati".

Il Consiglio di Stato, intravedendo all'orizzonte il respingimento della domanda, si rivolse quindi al cittadino bosniaco, prospettandogli una duplice alternativa: ritirare formalmente la domanda, con la conseguenza che una nuova istanza avrebbe significato riavviare da capo l'iter, oppure mantenere la domanda, chiedendo una decisione formale che, con la prassi vigente, sarebbe stata presumibilmente negativa. Il 31enne ha deciso di proseguire con la domanda di naturalizzazione: seppur rammaricato per l'episodio che ha portato alla condanna, ha deciso di andare avanti in quanto la multa è dovuta ad un reato stradale.

La prassi, come anticipato dal Consiglio di Stato, è la prassi. Il Gran Consiglio, pertanto, è invitato, con un messaggio del 14 giugno, a respingere la domanda di concessione della cittadinanza cantonale ticinese, in quanto i requisiti di idoneità non sono pienamente rispettati. Il 31enne dovrà mettersi il cuore in pace. Un ulteriore monito a non pigiare troppo il piede sul pedale.

Foto (archivio): Ti-Press Gabriele Putzu

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