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BELLINZONAE ora Bertoli tende la mano a Savoia

11.04.11 - 11:53
Elezioni cantonali: con i Verdi il PS avrebbe potuto fare meglio?
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E ora Bertoli tende la mano a Savoia
Elezioni cantonali: con i Verdi il PS avrebbe potuto fare meglio?

BELLINZONA – Si è risvegliato con un retrogusto amaro in bocca. Paradossale per uno che è appena stato eletto in Consiglio di Stato. Manuele Bertoli non riesce a fare finta di nulla. Perché il passo indietro del suo PS in Governo, passato dal 18,4% al 14,3% delle preferenze, fa rabbrividire. Il flop socialista alle elezioni cantonali porta a galla due elementi chiave. Il primo: la lista PS per il Consiglio di Stato forse era davvero troppo debole. Il secondo: gli ‘screzi’ con il verde Sergio Savoia hanno portato solo grattacapi in casa PS. Gli ecologisti ci hanno guadagnato (sono passati dall’1,8% al 5%). Ma i socialisti, evidentemente, hanno accusato il colpo.

Verdi da riconquistare - Manuele Bertoli, il giorno dopo. Voce sospesa tra l’euforia personale e la delusione per il risultato globale. Il rammarico è accentuato dal fatto che, per evitare la figuraccia, la scappatoia in realtà poteva anche esserci. Socialisti e Verdi hanno molte idee in comune. Certo, unendo le loro forze, non ce l’avrebbero fatta comunque a contrastare l’exploit della Lega. Ma un avvicinamento delle posizioni avrebbe probabilmente aiutato il PS a non perdere così tanti punti. “I Verdi in vista di queste elezioni hanno scelto di andare per la loro strada – dice Bertoli –. L’hanno deciso loro. Non noi. Per profilarsi, per fare capire ai ticinesi le loro peculiarità. Adesso che hanno ottenuto un buon risultato spero lo usino per contribuire alla forza del fronte progressista. Io sono favorevole a un riavvicinamento, all’eventualità di condurre una politica comune”.

Carisma - E poi quella lista. Mariolini, Sandrinelli, Branda, Orelli-Vassere... Tutte persone in gamba, molto intelligenti e affermate nei rispettivi campi professionali. Ma il carisma politico per giostrare a determinati livelli probabilmente è un’altra cosa. Insomma, mancavano i nomi ‘forti’. “Non sono d’accordo – replica con disappunto Bertoli –. La nostra era una buona lista, selezionata da un’apposita commissione e approvata dal nostro Congresso. I dati di ‘panachage’ lo confermano. Il risultato di un’elezione non dipende solo dai candidati, bisogna considerare il profilo del partito e il  contesto generale. Forse è a questi livelli che vanno ricercate le cause del risultato di ieri”.

Gran Consiglio - Bertoli, infine, torna a parlare di Verdi. Anche perché oggi è il grande giorno del Gran Consiglio. “Voglio capire ancora alcune cose – confida –. In particolare se chi ha votato verde per il Governo è solo una parte dell’elettorato ecologista. Quattro anni fa metà degli ecologisti aveva votato noi per il Governo”.

Patrick Mancini
 

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