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SAN BERNARDINO - Potrebbe finire, dopo trent'anni, la gestione degli impianti di risalita della famiglia Ghezzi a San Bernardino. Giacomo, il 72enne proprietario, è in contatto con un gruppo di investitori stranieri, con intermediari ticinesi, e tra un mese si potrebbe arrivare ad un progetto concreto.
"O vendo totalmente o vado avanti. Partecipazioni parziali non mi interessano, anche se non è escluso che possa magari far parte della futura società. Tutto dipende dal progetto che mi verrà presentato" dichiara Ghezzi. Il Municipio di Mesocco, riferisce laRegioneTicino, sta seguendo con attenzione gli sviluppi della trattativa, ed è pronta ad affrontare l'eventuale seconda fase del masterplan turistico.
I requisiti fondamentali per gestire gli impianti sono due: la messa sul tavolo di almeno 10 milioni di franchi, e un ambizioso piano di rilancio da 30-40 milioni, con un potenziamento del settore alberghiero di circa 350 posti letto, anche se Ghezzi ritiene che il numero adeguato sia di 800. "Bisogna investire negli alberghi per far rendere le infrastrutture invernali, altrimenti ci si ritrova ai piedi della scala".
Opinione condivisa dal sindaco di Mesocco Romano Fasani. "Stiamo allestendo il messaggio con la richiesta di credito da sottoporre al Consiglio comunale. Il discorso che andrà fatto va oltre gli impianti". L'auspicio è che San Bernardino torni un centro vitale tutti i giorni, e non solo nei finesettimana.
Foto Ti-Press Samuel Golay
