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MINUSIOMorte da asfissia, continuano le indagini e le abitazioni restano chiuse

26.12.10 - 14:27
Restano ancora poco chiare le cause del guasto e la fuoriuscita del gas
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Morte da asfissia, continuano le indagini e le abitazioni restano chiuse
Restano ancora poco chiare le cause del guasto e la fuoriuscita del gas

MINUSIO - Le case sono ancora inagibili e le indagini continuano. Sono le ultime novitá, comunicate dalla Polizia, relative alla tragedia di Minusio consumatasi alla vigilia di Natale quando una donna di 68 anni é stata ritrovata morta in casa propria. Una morte avvenuta presumibilmente per asfissia. Intossicazione da monossido di carbonio, causata da un malfunzionamento di un impianto di riscaldamento, é infatti la motivazione fornita dalla Polizia Cantonale. Una fuoriuscita di gas che ha ucciso la signora ed intossicato altre due persone, una delle quali é stata ricoverata per una notte in Italia per una seduta di camera iperbarica ed evitarne il decesso.  

Successivamente la casa della 68enne e quella adiacente sono state sigillate ed evacuate per evitare altri danni alle persone e poter continuare le indagini con la dovuta calma. Indagini che stanno procedendo in queste ore. Sembra infatti che la causa non sia stata ancora compresa nella sua interezza, né sia stato individuato l´orgine del guasto dell´impianto, che dunque resta malfunzionante con tutte le possibili conseguenze finora riscontrate.
da qui, la decisione della Polizia di tenere chiuse le abitazioni fino a quando dalle indagini e dalle analisi chimiche che si staoo conducendo, non arrivi la certezza del "Fuori pericolo".

Resta purtroppo il dubbio, se la morte della signora residente in via Giuseppe Frizzi, poteva essere evitata, considerando l´episodio della sera precedente alla vigilia di Natala, quando un altro uomo residente nell´altro stabile era stato soccorso dai sanitari del SALVA sempre per intossicazione. 
Intanto sono sotto controllo le condizioni del 59enne e della seconda donna 60enne che avevavo manifestato sintomi di malore. 
 

Foto Ti-Press

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