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GORDEVIOI genitori di Marko continuano a vagare tra i boschi della Val Grande

02.11.10 - 09:13
Sospese le ricerche ufficiali del giovane geologo misteriosamente scomparso a metà settembre. Ma la famiglia non si dà pace. Intanto si avvicina l'inverno
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I genitori di Marko continuano a vagare tra i boschi della Val Grande
Sospese le ricerche ufficiali del giovane geologo misteriosamente scomparso a metà settembre. Ma la famiglia non si dà pace. Intanto si avvicina l'inverno

GORDEVIO – È caduta la prima neve sulle montagne sopra Gordevio. L’inverno è sempre più vicino e di Marko Terzic, il geologo 22enne di Lucerna misteriosamente scomparso a metà settembre, non c’è ancora traccia. Anche i ricercatori hanno ormai gettato la spugna. “Le ricerche sono sospese – ammette Juanito Ambrosini, del Club Alpino Svizzero –. I nostri uomini ora si muovono solo su segnalazioni speciali. La famiglia di Marko, invece, viene regolarmente in Ticino. E continua a recarsi nei boschi della Val Grande in cerca di qualche indizio”.

Rassegnazione - Un papà disperato, accompagnato dal fratello di Marko. A volte, quando il morale non è troppo basso, con loro c’è anche la mamma. Ogni settimana percorrono la tratta Lucerna-Ticino, direzione Gordevio. Vagano su quelle maledette montagne scrutando il terreno, ogni minima foglia. “Da una parte si sono rassegnati – sottolinea Ambrosini – e sono quasi certi di non trovarlo più vivo. Dall’altra però non si danno pace, vogliono trovare il corpo a tutti i costi. Anche perché tra un po’ la neve potrebbe raggiungere pure la zona della Val Grande, rendendola inagibile. Insomma, non vogliono che Marko trascorra l’inverno lì”. 

Tabulati telefonici - Per tentare di trovare Marko Terzic dalla sera del 18 settembre si sono prodigate decine di soccorritori. Il ragazzo in quei giorni avrebbe dovuto consegnare le chiavi al proprietario della casa che aveva affittato per il suo soggiorno di studio in Ticino. Avrebbe, appunto, perché Marko da allora non si è più visto. I suoi oggetti personali sono rimasti nell’abitazione e per questo chi si sta occupando delle ricerche esclude che si possa trattare di una fuga volontaria. “Anche se non si può mai sapere – riprende Ambrosini – tutti gli indizi ci dicono che Marko dovrebbe essere scomparso tra i boschi della Val Grande. Soprattutto i tabulati telefonici relativi al suo cellulare. Le ultime chiamate, fatte ad amici, sono state effettuate da lì. Il vero problema è che in quella zona la natura è davvero selvaggia, impervia. Ci sono un sacco di scoscendimenti. È davvero difficile fare delle ricerche a tappeto”.

Emozioni da gestire - Intanto però c’è una situazione molto difficile da gestire a livello emotivo. “Con la famiglia di Marko abbiamo instaurato un bel rapporto – spiega Ambrosini –, di reciproca fiducia e collaborazione. Ci sentiamo regolarmente al telefono. Sono casi delicati, dobbiamo riuscire a essere trasparenti e allo stesso tempo anche avere il giusto tatto per non ferire ulteriormente i nostri interlocutori”.
 

red

Foto d'apertura: Keystone

 

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