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TICINOPic nic e bagno al fiume... con multa

27.07.10 - 10:21
Nella valli ticinesi spuntano parchimetri come funghi. Disagio tra bagnanti della domenica e turisti
Ticinonline / Manuel Meleleo
Pic nic e bagno al fiume... con multa
Nella valli ticinesi spuntano parchimetri come funghi. Disagio tra bagnanti della domenica e turisti

LOCARNO – Le segnalazioni arrivano un po’ da tutte le parti. Dalla Vallemaggia. Dalla zona del pozzo di Tegna. Dalla regione del Lucomagno. Da quella del Monte Generoso. Prendi una qualsiasi domenica estiva, con l’idea di fare un pic nic in mezzo alla natura o un bagno al fiume, e i problemi che ti trovi di fronte sono sostanzialmente due. O di posteggi non ce ne sono, e allora ti tocca lasciare l’auto dove capita. O ce ne sono e, seppur in sterrati o nel bosco, li paghi. Anche un franco all’ora in alcuni casi. “È una vergogna – racconta Gabriele M., giovane che frequenta il pozzo di Tegna – qui hanno piazzato un parchimetro nonostante l’auto la posteggi nel bosco. Come se non bastasse il parchimetro è anche poco visibile. E tutto il giorno c’è un ‘securino’ che controlla e distribuisce multe. Io mi sono beccato una multa da 120 franchi”.

Parchimetri poco visibili – Nelle valli ticinesi i parchimetri spuntano come funghi. Anche perché per i Comuni è un modo per portare qualche soldo in cassa. Nella zona del Lucomagno da qualche tempo si parcheggia a pagamento. “Fa ridere – sostiene Stefano G., ‘turista’ ticinese seccato  – pensare che si debba pagare per lasciare l’auto in uno sterrato fuori dal mondo. Eppure è così”. Anche alla diga del Ritom c’è un parcheggio a pagamento. “E le multe fioccano – spiega Martina C., una frequentatrice del posto –. Gli agenti si recano regolarmente ad alta quota per verificare che tutto sia in regola. Si dice che sia un modo per incentivare la gente a salire con la funicolare. Che costa però una ventina di franchi a testa”. Il quarto nostro interlocutore è Christian Witzig,  albergatore asconese che, durante un’uscita in valle Verzasca, è incappato in una multa per avere lasciato una ventina di minuti l’auto in riva al fiume. “È stata una mia negligenza – ammette subito –. Perché non avevo visto il cartello. Ma io mi occupo puntualmente di turismo e devo dire che questo non è il modo migliore per incoraggiare la gente a venire nel nostro cantone. La segnalazione tra l’altro non era ben marcata. Ho reclamato, ma le autorità mi hanno dato esito negativo. Naturalmente”.

Consumatori irritati - La questione sta suscitando diverse lamentele e proteste. “È comprensibile che la gente si lamenti – sostiene Fabrizia Sormani dell’Associazione delle consumatrici della Svizzera italiana –. Anche perché uno se si reca al fiume o in valle cerca anche la gratuità. Per alcuni è inconcepibile che si paghi per usufruire di qualcosa di completamente naturale”. Sormani, tuttavia, si mette anche nei panni di chi nelle valli ci vive tutto l’anno. “Durante l’estate se le vedono invase in questo modo – riprende –. Il fatto di far pagare il parcheggio può essere legato anche a questo disturbo. Per il consumatore però sarebbe ideale potere lasciare l’automobile all’inizio delle valli per poi muoversi con bus navetta a basso prezzo, pensati appositamente per i bagnanti”.

I soliti ticinesi - Secondo Tiziano Gagliardi, direttore di Ticino Turismo, a reclamare sono spesso e volentieri i ticinesi. “Di solito – sostiene – i turisti sono  abituati a pagare per ricevere  un servizio.  Noi ticinesi, io per primo, a casa nostra vogliamo sempre tutto comodo, perfetto e se possibile gratis. Come se tutto ci fosse dovuto”. Gagliardi analizza le due facce della medaglia: “ È normale che certi piccoli Comuni provino a rinvigorire le proprie  casse introducendo dei parchimetri. Devono pur poter finanziare le strutture e i servizi messi a disposizione, dai servizi igienici, alla manutenzione delle rive, eccetera. Quello che non si deve fare è però cadere nella rigidità assoluta”. Poi chiude con una battuta: “Non mi risulta però che nelle valli ci sia la caccia al turista nel dare multe. Una cosa per certa: se c’è un parchimetro significa che si deve pagare. Non ci sono scuse”.

Foto d'apertura: Ticinonline / Manuel Meleleo

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