Cerca e trova immobili

TICINO"Maggiore responsabilità e minore riconoscimento", l'allarme dei docenti

15.06.10 - 16:51
Dai docenti delle Scuole medie cantonali parte l'appello per una riforma che non coinvolga la qualità del servizio offerto
Tipress
"Maggiore responsabilità e minore riconoscimento", l'allarme dei docenti
Dai docenti delle Scuole medie cantonali parte l'appello per una riforma che non coinvolga la qualità del servizio offerto

BELLINZONA – Sono tre le principali indicazioni maturate durante l’anno scolastico che si sta per concludere all’interno delle Scuole medie del Cantone su un tema, quello della docenza di classe, che ha ispirato un’attenta ed estesa riflessione tra tutti i docenti cantonali. Il risultato di questo lavoro è stato raccolto, rivela il comunicato stampa inviato oggi ai media dal Gruppo cantonale docenti di scuola media, dal Gruppo cantonale docenti di scuola media.

La prima di queste tre indicazioni è risultata essere l’esigenza di rendere settimanale (e non più quindicinale) l’ora di classe in terza media. Una necessità dal fatto che “risulta impossibile svolgere le mansioni richieste all’interno delle due ore‐lezione al mese previste”. Il Gruppo cantonale docenti di scuola media ha infatti rilevato che “attualmente i docenti di classe di terza sono regolarmente costretti a sottrarre del tempo alla loro disciplina”.

La seconda indicazione condivisa riguarda la “necessità di potenziare il riconoscimento del lavoro svolto dal docente di classe” (attualmente compensato da un’ora di sgravio). “Da diversi anni i compiti inerenti tale funzione sono notevolmente aumentati –precisano i docenti delle scuole medie-. In primo luogo, sono cresciute le esigenze relative all’orientamento professionale provenienti dal mondo del lavoro. Inoltre, oggi le numerose manifestazioni di ‘disadattamento giovanile’ richiedono un maggiore investimento di tempo ed energie sul terreno della prevenzione, per far fronte dell’incremento esponenziale delle richieste educative che la società avanza verso la scuola dell’obbligo”.

“Il dato oggettivo ed inoppugnabile è che l’aumento della mole di lavoro e di responsabilità che grava sulle spalle dei docenti in generale, e su quella dei docenti di classe in particolare, non è stata accompagnata dal benché minimo riconoscimento” precisa la nota stampa che prosegue sottolineando le difficoltà che devono affrontare i docenti. “Nel corso degli ultimi 15 anni i docenti hanno subito una progressiva ma incessante perdita del loro potere d’acquisto (blocco degli scatti, mancato riconoscimento del rincaro, aggiunta di un’ora‐lezione settimanale, aumento dei contributi pensionistici, diminuzione di due classi salariali per i neo‐assunti)”. Il Gruppo cantonale docenti di scuola media rileva in seguito che “ancora più nero è il quadro relativo ai giovani che si propongono di diventare insegnanti, i quali, oltre alle misure ricordate, devono far fronte ad una formazione sempre più lunga e onerosa. Quindi: maggiore lavoro e minore stipendio; maggiore responsabilità e minore riconoscimento. Una logica poco lungimirante e controproducente, in quanto mina la qualità della scuola e l’attrattiva della professione docente”.

La terza indicazione comune riguarda “l’opposizione alla logica dei “costi zero” (ossia l’assioma secondo cui ogni cambiamento o riforma non deve implicare spese supplementari) e la richiesta di risorse per far fronte ai bisogni più urgenti”. Il Gruppo cantonale docenti di scuola media precisa e motiva la propria richiesta affermando che “proprio perché teniamo alla qualità della scuola, al suo aspetto educativo e al fatto di poter svolgere correttamente e coscienziosamente il nostro lavoro che abbisogniamo, e pertanto chiediamo, maggiori risorse”.

“Di idee e proposte i docenti ne hanno parecchie, come è emerso dai documenti redatti sino ad ora dalle varie sedi e contrariamente a chi li accusa di limitarsi a reclamare senza essere propositivi –conclude la nota stampa-. Attendiamo quindi una presa di posizione del nostro Dipartimento sui materiali prodotti e sulle proposte formulate in merito al problema della docenza di classe, con la speranza che si possa aprire un dibattito che tenga conto dell’avviso dei docenti, sottraendosi alla gretta logica delle ‘riforme a costo zero’, che taglia le gambe a qualsiasi possibile miglioramento".

Foto apertura (archivio): Tipress

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE