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CASTEL SAN PIETROBeatrice Sulmoni, la salma trasferita in Ticino

06.04.10 - 08:04
Il cadavere della donna uccisa dal marito, accusato di assassinio subordinatamente omicidio intenzionale, sarà trasferito oggi a Locarno. I due si erano sposati 8 anni fa
Tipress
Beatrice Sulmoni, la salma trasferita in Ticino
Il cadavere della donna uccisa dal marito, accusato di assassinio subordinatamente omicidio intenzionale, sarà trasferito oggi a Locarno. I due si erano sposati 8 anni fa

CASTEL SAN PIETRO - I familiari di Beatrice Sulmoni, assistente sociale 36enne ritrovata senza vita con addosso solo mutandine e una maglietta arrotolata attorno al collo nelle acque del lago di Como chiedono alla stampa il rispetto del lutto. Tutto il Mendrisiotto è sconvolto per la tragedia che ha colpito la famiglia Sulmoni.

La salma di Beatrice Sulmoni dovrebbe rientrare oggi in Ticino, a Locarno. Uno dei due fratelli di Beatrice l'ha riconosciuta. La vicenda, quindi, passa di mano. Per gli investigatori comaschi è infatti chiusa, mentre sarà il procuratore generale aggiunto Rosa Item ad avere tra le mano l'incarto di un'inchiesta che dovrà innanzitutto fare luce sulle circostanze del decesso. La donna, stando alle prime analisi effettuate dal perito anatomopatologo dell'ospedale Sant'Anna di Como, Marco Taiana, sarebbe stata colpita violentemente alla testa con un pesante oggetto contundente, che le avrebbe procurato una profonda frattura cranica. Di seguito sarebbe stata sgozzata con forza, da provocarne quasi la decapitazione. Una violenza cieca e selvaggia e, sembra, accoltellata a una coscia. La tragedia si sarebbe consumata tra le mura di casa della villetta gialla di Obino, frazione di Castel San Pietro, dove la coppia abitava con il figlioletto di sette anni.

"Un bravo ragazzo" - Tra chi conosceva Marco Siciliano, 32enne nato e cresciuto a Chiasso, fisioterapista a Novaggio e con uno studio in via Bossi 54 a Chiasso, c'è incredulita e sgomento. L'uomo, infatti, era incensurato, schivo,  e faceva parte anche di una banda di carnevale chiamata "Spacatimpan", che, come scrive il Cdt anche Beatrice frequentava finché non era diventata mamma.

Quale è stata la molla che ha fatto scattare la violenza? Per ora la pista privilegiata dagli investigatori è il movente passionale. Il rapporto coniugale era in crisi e sembra, come scrive la Regione, sullo sfondo ci sarebbe anche la figura di un'altra donna.

Ieri, in lacrime, Siciliano è crollato ed ha fatto le prime ammissioni. Non sono bastati i suoi sms tranquillizzanti inviati dal cellulare della moglie ai familiari per sviare gli investigatori. Nella macchina dell'uomo sarebbero state infatti trovate macchie di sangue che inchioderebbero l'uomo. Siciliano, infatti, venerdì scorso avrebbe portato il cadavere della moglie in auto e l'avrebbe buttato nelle acque del lago. Questa l'ipotesi più accreditata, confermata dalla cantonale al Gdp. Il corpo della donna potrebbe essere stato anche gettato nelle acque del fiume Breggia, che avrebbe trasportato il cadavere fino al Lago. Ipotesi, considerata però poco verosimile.

Beatrice e Marco si erano sposati il 6 aprile 2002.

Foto d'apertura: Tipress

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