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TICINO"No al riformatorio, e vi spieghiamo perchè"

25.08.09 - 21:02
Studenti e apprendisti non ne vogliono sapere di riformatori in Ticino per giovani delinquenti. "È un metodo repressivo e d'altri tempi che finirebbe per rovinare i ragazzi"
Keystone/ Martin Ruetschi
"No al riformatorio, e vi spieghiamo perchè"
Studenti e apprendisti non ne vogliono sapere di riformatori in Ticino per giovani delinquenti. "È un metodo repressivo e d'altri tempi che finirebbe per rovinare i ragazzi"

BELLINZONA - La possibilità che in Ticino venga creato un riformatorio per giovani che delinquono, non piace affatto a studenti e apprendisti.
La proposta del riformatorio lanciata dai Giovani Liberali Radicali Ticinesi a fronte degli ultimi fatti di cronaca, e subito abbracciata da Gabriele Gendotti tanto da far sapere che il Governo ha già raggiunto un accordo e che  basta solo individuare l'ubicazione della nuova struttura, viene bocciata dal Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA), il quale definisce la proposta "un metodo repressivo d’altri tempi"  che non è in grado di fornire "la soluzione" al problema.

"Un metodo repressivo e poliziesco come il riformatorio - scrive il Sisa - non farebbe altro che rovinare dei ragazzi con un grosso bisogno di aiuto, posticipando gli effetti di un problema sociale molto serio. Per combattere questo problema bisogna andare alla radice e lavorare per l’eliminazione del disagio. La nostra illustre classe politica preferisce invece reprimere con la forza dei problemi da lei stessa causati: i continui tagli all’educazione non permettono il rafforzamento della figura del docente d’appoggio, la creazione di corsi extrascolastici che tengano occupati i ragazzi con una situazione socio-economica difficile, attraverso lo studio, il fare i compiti o più semplicemente socializzando con i propri coetanei".

"Dove è la coerenza del Consiglio di Stato, e in particolar modo del Dipartimento dell’Educazione della Cultura e dello Sport (DECS)?" si chiede il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti, e conclude: "Questi risparmiano sull’educazione, abbandonano i ragazzi con delle difficoltà, e poi decidono di reprimerli isolandoli in un tetro e diseducativo riformatorio".

 

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