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TICINOAffrettate la pianificazione ospedaliera

25.06.09 - 17:40
Affrettate la pianificazione ospedaliera

Il Consiglio di Stato deve accelerare la nuova pianificazione ospedalierain modo da farla entrare in vigore al 1.1.2012 (e non al 1.1.2015 come indicato dalla responsabile del DSS ancora nel dibattito parlamentare sul consuntivo 2008). A chiederlo è stata la commissione gestione e delle finanze nel suo rapporto di maggioranza del 16 giugno. Oggi i capigruppo e deputati presidenti PLRT, PPD e PS chiedono al Consiglio di Stato una presa di posizione chiara su questo tema molto importante: essi ritengono che la pianificazione ospedaliera debba essere introdotta parallelamente al finanziamento pubblico delle cliniche private.

Secondo loro non è immaginabile che da parte delle finanze cantonali avvenga un’assunzione pura e semplice di una fattura di 70-80 milioni di franchi annui per il pagamento delle prestazioni delle cliniche, ma occorre uno sforzo da parte del Consiglio di Stato e degli attori sanitari per giungere a una razionalizzazione dei compiti svolti in Ticino, e quindi dei costi, mirando nel contempo a incrementare il livello delle cure nel Cantone.

Ritengono infatti "utile che il Consiglio di Stato faccia capo a esperti super partes, non legati a interessi sanitari in Ticino, per stabilire chi dovrà effettuare i mandati".

Nel comunicato, il Consiglio di Stato viene invitato a chiarire quali saranno gli effetti sui premi cassa malati in Ticino a partire dal 2012, in particolare quale sarà l’entità della loro diminuzione per gli assicurati ticinesi, e come intende procedere concretamente il Governo ticinese alla fiscalizzazione di tale alleviamento, secondo la prospettiva indicata dal legislatore federale e dalla Conferenza dei direttori cantonali delle finanze, ritenuto che anche facendo entrare in vigore la pianificazione ospedaliera nel 2012 non sarà possibile evitare un’importante maggior spesa cantonale.


Premessa -  Il rapporto di maggioranza del 7.11.2005 della Commissione speciale pianificazione ospedaliera sul messaggio 7 dicembre 2004 concernente l'aggiornamento della pianificazione ospedaliera (2004) e l'elenco degli istituti autorizzati ad esercitare a carico dell'assicurazione obbligatoria contro le malattie indicava al capitolo 15, “I prossimi appuntamenti: la pianificazione sanitaria, che ci apprestiamo a esaminare non costituisce che una tappa intermedia.

Ne seguiranno altre, nel solco anche del progresso della medicina, che dovrebbe permettere un importante passaggio dallo stazionario all’ambulatoriale. Il principio della "simmetria dei sacrifici", che sino ad oggi ha permesso di giungere ad approntare non poche soluzioni, dovrà continuare a fungere da linea guida anche in future tappe di pianificazione ospedaliera.

Così come aveva concluso in rapporto commissionale steso sulla pianificazione in atto di Fulvio Pezzati, che sollecitava a breve un intervento sui mandati prestazione, la Commissione tiene comunque a ribadire che per ottenere miglioramenti più incisivi, segnatamente dal punto di vista finanziario, occorre provvedere in tempi brevi alla ridefinizione dei mandati di prestazione, in modo da stabilire meglio " chi fa cosa, e dove", passando da un sistema in cui ogni stabilimento "fa di tutto un po’", a uno più specializzato, nel quale determinate prestazioni si trovino solo da una parte o solo dall'altra.

Per fare qualche esempio di incongruenza, che merita correzione: a Lugano vi sono tre ortopedie; in Ticino, quattro chirurgie vascolari, quattro reparti di pediatria, e altri se ne potrebbero aggiungere. Se la medicina di base deve essere diffusa su tutto il territorio, le specializzazioni devono essere concentrate per contenere i costi o quantomeno l’aumento dei costi, ribadisce il comunicato: il processo pianificatorio in Ticino non potrà più prescindere da tale assunto.

La discussione sui mandati di prestazione dovrà quindi essere affrontata innanzitutto dalle cerchie direttamente interessate nel corso della prossima, decisiva pianificazione ospedaliera, in cui l’aspetto della distribuzione dei mandati non potrà che essere messo al centro di ogni riflessione”.

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