LUGANO - Attraverso un comunicato stampa diramato oggi l'associazione degli orticoltori ticinesi (Orti), esprime una ferma condanna nei confronti dei produttori che violano le norme relative ai salari e ai permessi per la mano d’opera straniera.
"Qualora queste persone fossero membri dell’associazione scrive l'ORTI - verranno adottate adeguate misure disciplinari".
L'Associazione ci tiene tuttavia a precisare che "la stragrande maggioranza degli orticoltori ticinesi opera in modo corretto ed onesto rispettando le svariate normative in vigore. I numerosi controlli eseguiti durante gli scorsi mesi da parte degli organi di polizia confermano questa visione".
Ma non vengono risparmiate critiche, soprattutto alla terminologia usata per definire i controlli della polizia, ovvero quell' "operazione Pomodoro" che non è piaciuta affatto all'associazione degli orticoltori ticinesi. "Essa infatti spiega l'ORTI - chiama un prodotto orticolo tanto importante per l’economia orticola cantonale e causa dunque un grave danno d’immagine a tutto il settore con effetti negativi che colpiscono indistintamente tutti i produttori ticinesi. Si auspica perciò che in futuro per simili legittimi interventi vengano coniate denominazioni neutre così da non risultare ingiustamente penalizzanti per un intero settore di produzione".