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BERNAI primi 100 giorni Ueli Maurer, ci metto passione

03.04.09 - 18:34
I primi 100 giorni Ueli Maurer, ci metto passione
BERNA - Il consigliere federale Ueli Maurer dirige il Dipartimento federale della difesa (DDPS) con "passione" e pretende la stesso impegno anche dai suoi collaboratori. Dopo 93 giorni quale ministro della difesa, lo zurighese ha informato stamani la stampa sulle sue esperienze, gli obiettivi e le intenzioni. Il successore di Samuel Schmid si è concentrato soprattutto sulle disfunzioni dell'esercito che sono state elencate in un rapporto di 50 pagine.

Ueli Maurer ha comunque sottolineato di ritenere i collaboratori del suo dipartimento motivati e capaci. Per questo motivo, dalla sua entrata in carica ha rinunciato a cambiamenti. Per quel che concerne la difesa, il consigliere federale ha affermato che le lacune appurate nell'esercito sono in parte "più gravi" quanto avesse supposto. In molti settori - ha sottolineato - vige insicurezza e talvolta disorientamento.

Le numerose trasformazioni dell'esercito - Esercito 95, Esercito XXI e la Fase di sviluppo 2008/2011 - hanno provocato un "intasamento delle riforme". "L'imbuto" che si è venuto a creare, ha detto il consigliere federale, ha avuto come conseguenza un rallentamento nella loro realizzazione. Maurer non ha però voluto accusare il suo predecessore Samuel Schmid: non si deve discutere di responsabilità, ha affermato. Si è trattato di scelte democratiche che hanno seguito il loro normale corso, ha aggiunto.

Molti dei 1000 progetti e gruppi di lavoro sono stati avviati senza essere stati prima approfonditi. È andata persa la visione d'insieme, ha sostenuto lo zurighese. Con provvedimenti urgenti il nuovo ministro della difesa intende quindi cancellare le incertezze e riportare la fiducia.

Occorre inoltre aumentare l'efficienza e ridurre i costi. A questo scopo, dovranno esserci più sinergie tra i vari uffici: è ad esempio prevista la fusione tra quello dello stato maggiore di pianificazione e quello del capo dell'esercito. Verrà invece soppressa la Direzione della politica di sicurezza che sarà inglobata nella Segreteria generale di Stato maggiore. I mezzi supplementari liberati da queste riorganizzazioni potranno essere assegnati al settore della logistica che ha molti problemi.

Le varie riforme dell'esercito che si sono susseguite - ha proseguito Maurer - hanno portato a una riduzione degli effettivi dell'esercito di milizia a 120'000 uomini, ma hanno nel contempo aumentato del 40% il numero delle unità di comando, ciò che è un controsenso. In seno al DDPS verrà dunque creato un organo di controllo interno in modo da individuare tempestivamente le disfunzioni. "Voglio essere criticato", ha affermato il ministro della difesa.

La cura dimagrante, non necessariamente coordinata, imposta all'esercito ha inoltre provocato, secondo Maurer, l'annientamento di investimenti per 12-20 miliardi di franchi. Il consigliere federale ha anche ricordato d'aver recentemente deciso di rinviare a dicembre, probabilmente in concomitanza con la pubblicazione del rapporto sulla politica di sicurezza, la decisione dell'acquisto di nuovi aerei da combattimento per "riportare la calma". In un esercito di milizia - ha detto - le "decisioni vanno prese in sintonia con i cittadini, che sono anche soldati".

Maurer si è inoltre detto contrario a sopprimere la carica di capo dell'esercito così come ripetutamente chiesto dal suo partito, l'UDC. Eliminare questo posto "avrebbe un effetto destabilizzante e non risolverebbe nessun problema", ha affermato.

Anche per quel che concerne l'impiego di soldati all'estero, la posizione del Dipartimento della difesa (favorevole) è diversa da quella dell'UDC (contrario). La decisione è stata presa dal parlamento e noi ci adeguiamo, ha comunque tenuto a precisare. In merito alle affermazioni dei democentristi che sostengono come l'esercito non sia pronto all'impiego effettivo, Maurer ha riconosciuto che effettivamente solo cinque battaglioni su venti possono essere mobilitati subito.

Obiettivo dichiarato del nuovo ministro della difesa resta "il miglior esercito del mondo". Per raggiungerlo - ha aggiunto Maurer - occorre all'interno del dipartimento un cambiamento di cultura e un nuovo consenso in materia di politica di sicurezza.



ATS
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