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BELLINZONA - "Per diritti popolari agevolati e flessibili nei comuni". E' questa l'iniziativa popolare che il 17 settembre del 2007 chiedeva di aumentare il tempo a disposizione per la raccolta di firme e una diminuzione del numero delle firme necessarie per la riuscita.
Dalla Commissione si apprende che c'è la proposta di accogliere un controprogetto che in parte va anche oltre le richieste degli iniziativisti. In tal senso si propone un aumento da 30 a 45 giorni del lasso di tempo per la raccolta delle firme per i referendum e da 60 a 90 giorni di quello per le iniziative analogamente a quanto postulato dall’iniziativa, mentre per il numero di firme richieste per chiedere il referendum o per proporre un’iniziativa la proposta è di passare dal 20% al 15% dei cittadini del Comune interessato, ritenuto un numero massimo necessario di 3'000 firme.
La Commissione - si legge nella nota - propone di conseguenza di respingere l’iniziativa popolare anche per la proposta non condivisa, peraltro pure dal Consiglio di Stato (messaggio n. 6073), di lasciare ai comuni la facoltà di introdurre il referendum obbligatorio in materia finanziaria.
I promotori dell’iniziativa popolare hanno già dichiarato che ritireranno l’iniziativa qualora il Gran Consiglio dovesse accogliere il controprogetto commissionale.
