Alla fine di febbraio, 132 402 persone erano iscritte presso gli uffici regionali di collocamento, vale a dire 3'972 più di gennaio. Rispetto al febbraio dello scorso anno il numero di disoccupati è salito del 22,1% (+23'945).
Anche la disoccupazione parziale cresce con l'indebolirsi della congiuntura. Alla fine di dicembre 5'791 persone lavoravano a orario ridotto, 3'183 in più (+122%) rispetto al mese precedente. Il numero di aziende colpite ha raggiunto quota 315 (+87,5%) e le ore di lavoro perse sono state 332'441 (+127,6%). Nel dicembre 2007 erano state 14'732, ripartite su 219 persone in 56 aziende.
E l'incremento si intensifica, tanto più che la durata massima del lavoro ridotto è stata prolungata. Nel solo mese di gennaio ben 1'268 imprese hanno fatto ricorso alla disoccupazione parziale, ha detto all'ATS Serge Gaillard, direttore della divisione lavoro del SECO. Le banche e le industrie esportatrici (in particolare l'orologeria) riducono gli effettivi. Si salvano invece l'edilizia, l'ingegneria civile e l'agricoltura. Il mercato del lavoro svizzero è ancora in buona posizione a livello internazionale, precisa Gaillard. Il SECO mantiene la previsione di un tasso di disoccupazione al 4,3% nel 2010.
In Ticino i senza lavoro a febbraio erano 7564, ossia 49 (0,7 %) in più rispetto al mese precedente e 536 (+7,6 %) rispetto al febbraio 2008. Le persone in cerca di impiego erano 10 319 (81 in più rispetto al mese prima e 318 in più rispetto al febbraio del 2008).
In controtendenza i Grigioni, dove il tasso di disoccupazione a febbraio è leggermente sceso rispetto al mese precedente passando da 1,7 % a 1,6 %. I disoccupati registrati erano 1593, cioè 94 in meno rispetto a gennaio.