Il piano di salvataggio statale annunciato lo scorso 16 ottobre prevede che UBS trasferisca fino a 60 miliardi di dollari (al cambio attuale 73 miliardi di franchi) di attivi illiquidi (cioè attualmente invendibili in mancanza di compratori) a una società controllata dalla BNS. L'idea di fondo è sgravare la banca in un momento difficile, parcheggiando per un certo tempo questi valori nella speranza che, passata la crisi, riprendano quota. Il fondo in questione sarà finanziato con 6 miliardi di dollari da UBS (che utilizzerà così i 6 miliardi di franchi stanziati quali prestito convertibile dalla Confederazione) e per 54 miliardi da un prestito della BNS, rimborsabile in un intervallo di 8-12 anni, a un tasso equivalente al Libor, maggiorato di 2,5 punti percentuali.
A provocare critiche, nel quadro di questo piano, non era stata però solo la scelta delle Cayman: ha fatto discutere anche la poca trasparenza riguardo alla natura precisa degli attivi che verranno rilevati.