BERNA - L´imprescrittibilità per gli atti di pornografia infantile è una misura inutile, controproducente e sproporzionata. Lo hanno comunicato oggi PS, PPD, PLR e Verdi, esprimendosi sull´iniziativa popolare in votazione il 30 novembre. Il controprogetto è molto migliore, hanno sottolineato.
"Le persone che sono state vittime di reati sessuali o di pornografia nel corso della loro infanzia devono avere a disposizione più tempo per depositare una denuncia penale di quanto ne hanno attualmente", ha indicato la consigliera nazionale Barbara Schmid-Federer (PPD/ZH). Il controprogetto del parlamento, che entrerebbe in vigore automaticamente qualora l´iniziativa fosse respinta, risponde proprio a questa esigenza.
Con il controprogetto, il tempo di prescrizione di 15 anni viene calcolato a partire dal 18esimo anno di età della vittima. Questa può quindi inoltrare denuncia fino a 33 anni. "Tale prolungamento offre loro tempo a sufficienza", precisa nel testo scritto del suo intervento Schmid-Federer. Oggi il tempo di prescrizione scade tra il 25esimo e il 31esimo anno di età della vittima, a seconda dei reati.
Per Carlo Sommaruga (PS/GE), l´iniziativa non migliorerebbe di un granché la situazione delle vittime: "È praticamente impossibile raccogliere prove per atti avvenuti 20 o 30 anni prima", spiega il consigliere nazionale. "E se il processo dovesse terminare con un´assoluzione per mancanza di prove, la vittima subirebbe un trauma supplementare".
Inoltre l´iniziativa non rispetta il principio di proporzionalità, ritengono i quattro partiti: nel sistema giuridico svizzero, tutti i crimini sono sottoposti a prescrizione. "Anche l´omicidio di un bambino", sottolinea da parte sua il consigliere nazionale Daniel Vischer (Verdi/ZH). Solo i crimini contro l´umanità e i genocidi sono imprescrittibili.
ATS