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SVIZZERAIniziativa popolare «Per un’età di pensionamento flessibile»

13.11.08 - 15:23
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Iniziativa popolare «Per un’età di pensionamento flessibile»

Con l’iniziativa popolare si vuole garantire ai lavoratori il cui reddito non supera 119 340 franchi, ossia una volta e mezzo il reddito che dà diritto alla rendita massima AVS, di beneficiare  già a partire dai 62 anni di una rendita AVS non decurtata. Questo diritto è tuttavia vincolato alla condizione che
l’attività lucrativa venga abbandonata. Se l’abbandono è solo parziale, il lavoratore percepisce una rendita ridotta. Al più tardi al compimento del 65° anno d’età, il lavoratore matura il diritto incondizionato a una rendita AVS completa. Con l’approvazione dell’iniziativa, l’età pensionabile verrebbe
iscritta nella Costituzione.
Consiglio federale e Parlamento respingono l’iniziativa.

L’età pensionabile oggi

L’età pensionabile delle donne è oggi di 64 anni, quella degli uomini di 65. Donne e uomini possono anticipare il pensionamento (a 62 le prime, a 63 i secondi) subendo, tuttavia, una decurtazione della rendita.


Che cosa chiede l’iniziativa?

Scopo dell’iniziativa è agevolare il pensionamento anticipato a chi non intende lavorare fino al raggiungimento dell’età pensionabile ordinaria. Concretamente, chi guadagna meno di 119 340 franchi deve poter andare in pensione già a 62 anni beneficiando della rendita AVS completa, a condizione però di abbandonare l’attività lucrativa. Chi, compiuti 62 anni, intende continuare ad esercitare la propria attività a tempo parziale potrà beneficiare di una rendita ridotta. Il diritto alla rendita completa sorgerà incondizionato al compimento dei 65 anni.


Beneficiari

Oggi il 98 per cento delle donne e l’85 per cento degli uomini hanno un reddito inferiore a 119 340 franchi. In altre parole, il 90 per cento della popolazione attiva soddisfa la condizione posta dall’iniziativa per beneficiare di una rendita anticipata AVS non decurtata.

Costi supplementari per l’AVS

Calcoli attuali dimostrano che l’iniziativa cagionerebbe  all’AVS costi supplementari dell’ordine di circa 1,5 miliardi di franchi all’anno, ossia un importo equivalente ad almeno 0,4 punti percentuali di contributi salariali o di imposta sul valore aggiunto. Questi costi, per la cui copertura l’iniziativa non fornisce alcuna indicazione (maggiori entrate o riduzione delle spese?), andrebbero ad aggiungersi al fabbisogno finanziario già in costante aumento dell’AVS. Il numero dei pensionati cresce infatti in misura maggiore rispetto al numero delle persone occupate.

Problema fondamentale: l’evoluzione demografica
 
Presto cominceranno ad andare in pensione le persone nate durante il boom demografico degli anni Cinquanta e Sessanta. Il risultato sarà che mentre oggi per ogni persona che va in pensione ce ne sono quattro che lavorano, nel 2035 la proporzione sarà di 1 a 2. Anche partendo da ipotesi ottimistiche riguardanti la crescita economica e demografica, in assenza di contromisure il graduale prosciugamento dei fondi dell’AVS sarà inevitabile. L’approvazione dell’iniziativa non farebbe che accelerare i tempi.

 

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