Per contrastare l´incombente recessione, il Consiglio federale dovrà imbastire un programma di investimenti completo: ai miliardi destinati al salvataggio della piazza finanziaria dovranno seguirne altri in favore della forza lavoro. È quanto affermato oggi ad Aarau nel corso del congresso del partito socialista (PS): i delegati hanno infatti adottato due risoluzioni sulla crisi finaziaria e sulla congiuntura economica, nelle quali si esige la fine della cultura dei bonus e dei salari stratosferici dei topm
AARAU - I due testi accolti oggi ribadiscono le esigenze del PS in merito al piano di sostegno della Confederazione all´UBS: in particolare i socialisti chiedo che Berna e i cantoni creino una società che riprenda una parte del capitale della banca, esercitando in seno al consiglio di amministrazione un´influenza proporzionale alla partecipazione. "Ci opponiamo ai 68 miliardi di franchi senza una contropartita seria, senza garanzie valide per i cittadini", ha dichiarato il consigliere agli Stati friburghese Alain Berset.
In ogni caso - sottolinea il PS nella risoluzione - il Parlamento deve potersi pronunciare sulle misure decise dal Consiglio federale e dalla Banca nazionale svizzera (BNS).
I responsabili dell´attuale situazione dell´UBS devono passare alla cassa: in particolare il presidente Peter Kurer è invitato a dimettersi, per garantire una nuova positiva partenza. Il PS chiede inoltre a tutti quei manager che hanno approfittato della sempre più diffusa cultura dei bonus di restituire i milioni intascati senza merito alcuno. È escluso - sottolinea il partito - che una banca salvata dal denaro dei contribuenti possa versare salari superiore al mezzo milione di franchi.
I socialisti domandano un divieto generalizzato dei bonus che ricompensano chi si assume dei rischi: si tratta di gratifiche pericolose in quanto agiscono da incentivo. Per far passare le sue idee, il PS conta sulla revisione della legge sulle società anonime e sull´iniziativa popolare contro le remunerazioni eccessive nelle aziende.
Per sostenere la congiuntura, i socialisti chiedono, nella seconda risoluzione, un nuovo programma di investimenti. In particolare bisognerà privilegiare il risanamento a livello energetico degli edifici, compensare il rincaro e prevedere aumenti reali di salario.
Davanti ai delegati riuniti ad Aarau, Micheline Calmy-Rey ha concordato con le lamentele espresse dai socialisti sulla crisi finanziaria. La consigliera federale ha affermato di volere lei stessa regole più severe in merito alla remunerazione all´interno delle banche: "chi ha gestito male gli affari dovrà restituire i bonus ed ogni altro paracadute dorato ricevuto".
Micheline Calmy-Rey auspica inoltre delle contropartite per l´impegno dello Stato in favore dell´UBS, sotto forma di azioni. Tuttavia "compagni - ha affermato - resto convinta del fatto che le operazioni di salvataggio delle ultime settimane siano state giustificate per evitare il peggio".