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LUGANOFacciate Conza, Badaracco: "Tutto fuorché un capriccio!"

14.10.08 - 12:04
Il rifacimento delle facciate del centro esposizioni di Lugano, contro il quale è stato lanciato un referendum, continua a far discutere. Quest’oggi ha voluto dire la sua anche Roberto Badaracco, consigliere comunale del PLR, del quale vi proponiamo integralmente lo scritto.
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Facciate Conza, Badaracco: "Tutto fuorché un capriccio!"
Il rifacimento delle facciate del centro esposizioni di Lugano, contro il quale è stato lanciato un referendum, continua a far discutere. Quest’oggi ha voluto dire la sua anche Roberto Badaracco, consigliere comunale del PLR, del quale vi proponiamo integralmente lo scritto.
LUGANO - Roberto Badaracco, consigliere comunale del PLR, ha preso pubblicamente posizione - che riportiamo integralmente - in merito alla questione delle nuove facciate del Centro esposizioni. Un tema molto attuale e dibattuto a Lugano, anche in considerazione del referendum che è stato lanciato per impedire la realizzazione di questo progetto.

L'opinione di Roberto Badaracco

"Recentemente sul tema si è scritto di tutto e di più. Un dibattito serio implica di mettere adeguatamente in risalto aspetti finora trascurati. Tutto il Municipio ha accolto il credito (7 su 7). Le Commissioni della Gestione ed Edilizia poco meno: 11 favorevoli e 2 contrari. Il Consiglio Comunale l’ha ratificato con 31 voti favorevoli, 19 contrari e 2 astenuti (su 52 votanti). Il referendum stupisce invece per due ragioni: le modalità con cui è stato lanciato e i motivi del rifiuto, apparentemente più di “pancia” che di sostanza. Dal 2002 ad oggi le mostre ed esposizioni al Conza sono passate da 2 a 14 all’anno. Un incremento sorprendente. Tale dato consacra Lugano quale sede privilegiata di eventi fieristici ed espositivi, in costante crescita e consolidamento. I visitatori nel 2007 sono stati oltre 400'000. È la struttura cittadina più frequentata, ma anche la più brutta e la meno organica. L’idea del rivestimento si basa su considerazioni concrete e sulla constatazione che, per ragioni pianificatorie e di necessità di spazi, nei prossimi 10-15 anni sarà impossibile individuare una struttura alternativa. I prefabbricati industriali di scarso valore architettonico ed estetico rimarranno lì per almeno un decennio. Di fronte a tale ipotesi meglio riqualificare un’area strategica, trovando una soluzione che ridoni decoro e dignità. Da qui è nato il progetto Botta.

Il costo di quasi 3 milioni è un problema? No, per 532 m di facciate alte 10-12 m (5'320 mq). Spalmata sull’arco temporale di 10-15 anni questa somma da un ammortamento annuo fra fr. 299'630 e fr. 199'753, un importo sostenibile finanziariamente da una città come Lugano. Ancor più se il progetto si autofinanzia da solo (quanti lo sono?) e il Centro esposizioni rende e funziona benissimo (fr. 287’300 di ricavi medi netti negli ultimi anni). Si aggiungono poi fr. 100'000 (in 6 mesi; fr. 200'000 in un anno) per gli spazi pubblicitari.

Il vero nodo è un altro. Senza dare nuovo impulso a capannoni esteriormente fatiscenti, col tempo si rischia di retrocedere, di non svilupparsi e prepararsi alle sfide imminenti. Un peccato dopo che negli ultimi anni il CC di Lugano vi ha investito, senza battere ciglio, crediti per fr. 3'544'000 (interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di sicurezza, servizi igienici e altro). Senza fare nulla è impossibile creare nuove opportunità, produrre maggiori entrate e consolidare il Polo fieristico ed espositivo.

Lugano non merita un Centro espositivo da periferia urbana. Costituisce un dovere politico riqualificare un comparto strategico, essenziale per lo sviluppo economico dell’agglomerato. Non agire significa non riconoscere le sfide future e l’importanza di una struttura che genera 7000-8000 pernottamenti supplementari nella regione. A perderci sarà il tessuto socio-economico locale, le strutture alberghiere e ristorative, il turismo d’affari e di piacere transfrontaliero e nazionale. L’Espo mondiale di Milano nel 2015 è alle porte. Senza una struttura competitiva anche esteriore Lugano non può pretendere di battere la concorrenza vicina e lontana, perdendo così terreno ed opportunità. Pensiamoci bene!"

Foto d'apertura: archivio Ti-Press / Ely Riva

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