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TICINOAldi nel mirino dell'OCST, Ceruso: "Vogliamo vedere i contratti o sarà battaglia"

23.09.08 - 19:28
Tipress
Aldi nel mirino dell'OCST, Ceruso: "Vogliamo vedere i contratti o sarà battaglia"
LUGANO - Nando Ceruso avverte: "O questi signori ci mostreranno i contratti di lavoro, o agiremo di conseguenza". Aldi, la catena di supermercati nata nel 1913 a Essen, grosso centro industriale nella zona mineraria della Ruhr grazie all'intraprendenza di due fratelli, Karl e Theo Albrecht (Aldi, acronimo di Albrecht Discount), è nell'occhio del mirino dell'OCST. Il sindacato è in allerta, in quanto Aldi ha deciso, anche nel nostro Cantone, di non sottoporre i propri collaboratori a contratti collettivi di lavoro previsti per il personale della vendita. Nando Ceruso, segretario cantonale del sindacato cristiano-sociale annuncia da subito battaglia, qualora Aldi si rifiuterà di mostrare i contratti di lavoro dei suoi dipendenti in Ticino.


Segretario, Aldi stipula contratti individuali...

"Ovvero contratti precari sull'orlo dello sfruttamento".

Cosa chiedete ad Aldi?

"Di farci vedere i contratti stipulati con i loro dipendenti in Ticino. Se si mostreranno reticenti, ci rivolgeremo all'Ispettorato del lavoro con la richiesta di verifiche. E poi passeremo all'azione azione sindacale".


Come mai questa richiesta?

"Non vogliamo lasciare che Aldi speculi sulla pelle della gente. Sappiamo tutti che propongono contratti precari a ore e su chiamata".

Da quel che abbiamo saputo questa mattina, Aldi non si rivolge alle agenzie interinali, assume personale con contratti parziali non sotto la soglia del 50% e con condizioni sociali e salariali superiori alla media del settore di vendita...

"E' tutto da vedere e verificare. C'è però un aspetto da rimarcare: i contratti part-time che fanno loro vincolano il dipendente alla piena disponibilità. Ciò vuol dire che un collaboratore di Aldi con un contratto al 50% non avrà la facoltà di lavorare per altri datori di lavoro, qualora volesse trovare un lavoro integrativo all'attività che gli assicurano loro. Con questi contratti si calpesta la dignità della persona. Il dipendente si ritrova a svolgere più mansioni: dal venditore al magazziniere, dall'addetto delle pulizie al cassiere. E tutto questo lo andremo a verificare.".


Quale lo scopo di questa azione?

"Vogliamo mettere in guardia tutti che in Svizzera non si può fare tutto quello che si vuole. Contrariamente a quello che pensano molti operatori economici esteri, intenzionati ad operare nel nostro Cantone, qui esistono delle leggi federali sul lavoro. E queste devono essere rispettate. Le aziende serie si adattano alle condizioni e alle regole contrattuali d'uso, adottando contratti di lavoro che rispecchiano i diritti salariali e contrattuali. La sensazione è invece quella che Aldi, così come altri operatori vengano da noi come colonizzatori".

p.d'a.



Foto d'apertura: Tipress

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