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TICINOLuca Pagani (PPD): 'Morire di fame e di sete anche in Ticino?'

08.08.08 - 12:40
Tipress / Samuel Golay
Luca Pagani (PPD): 'Morire di fame e di sete anche in Ticino?'
BELLINZONA - Potrebbe accadere anche in Ticino che un paziente in stato vegetativo venga condannato da un Tribunale a morire di fame e di sete?

In caso di risposta affermativa al precedente quesito, non ritiene il Consiglio di Stato di elaborare e produrre una modifica legislativa per evitare che simili drammi abbiano a prodursi? Quanti sono i casi di pazienti in stato vegetativo nel Canton Ticino? Quale sostegno viene assicurato dall'Ente pubblico alle famiglie confrontate con le difficoltà e il dolore di una persona in stato vegetativo?

Queste domande inoltrate al Consiglio di Stato dal deputato al Gran Consiglio Luca Pagani prendono spunto dalla drammatica storia di Eluana Englaro, ragazza di Lecco che dal 1992 si trova in stato vegetativo a seguito di un incidente stradale. Alla sentenza della Corte di Appello di Milano che autorizza l'interruzione assistita di Eluana, la Chiesa cattolica ha fatto sentire la sua voce chiedendo che si mantenesse in vita la ragazza. E le coscienze, come accade sempre in questi casi si spaccano: c'è chi parla, come il padre di Eluana, di inutile accanimento terapeutico e c'è chi invece ritiene giusto che ad Eluana possa ancora essere nutrita e idratata, anche se con una sondina naso-gastrica. Nella chiesa cattolica comunque si condanna l'accanimento terapeutico. I cristiani non hanno paura della morte perché sanno che la vita terrena non è che una passaggio verso un'altra forma celeste di esistere. In tutti i casi il deputato popolare-democratico ricorda che in un recente esposto di 25 neurologi italiani alla Procura Generale della Repubblica, il paziente in stato vegetativo non necessita di alcuna macchina per continuare a vivere poiché non è attaccato ad alcuna spina. Insomma, Eluana non è né in coma, né è un malato terminale, ma un disabile che necessita assistenza.

Eluana quindi morirebbe di fame e di sete. Un decesso atroce che deve essere evitato poiché "Eluana è una persona a tutti gli effetti che deve essere rispettata e protetta". Luca Pagani infatti teme che con questa sentenza che riguarda persone in stato vegetativo possa essere esteso ad altre categorie di pazienti neurologici, quali dementi o cerebropatici gravi, promovendo così una devastante deriva culturale nei confronti dei più deboli". "Per chi crede, le decisioni sulla vita di una persona spettano solo a Dio; nessun altro può decidere della vita propria né di quella altrui. Lo Stato laico dove preoccuparsi di tutelare quantomeno la vita altrui e di non favorire il suicidio".


Foto d'apertura: Tipress / Samuel Golay

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