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SVIZZERASuicidi con armi da fuoco: il triste record dei giovani svizzeri

03.08.08 - 13:32
Keystone/Martin Ruetschi
Suicidi con armi da fuoco: il triste record dei giovani svizzeri

BERNA - Il primo studio internazionale sul suicidio giovanile assegna alla Svizzera un triste record tra i drammi con armi da fuoco: il 43,6% degli uomini tra 15 e 24 anni si è ucciso sparandosi. Un tasso notevolmente superiore alla media europea, direttamente legato alla facilità di disporre di armi e alla custodia a domicilio dell´arma d´ordinanza.

Lo studio, pubblicato oggi dal domenicale "Sonntag", è stato condotto dal European Alliance Against Depression (EAAD, Alleanza europea contro la depressione) - un progetto di prevenzione europeo, regionale e nazionale, volto a ridurre i comportamenti depressivi e soprattuto i suicidi. Secondo l´indagine, al secondo posto si trova la Finlandia con il 28%, poi la Francia con 19,1%. Nella vicina Germania il tasso di suicidi giovanili con armi da fuoco è di soli 5 su cento.

Il record svizzero è preoccupante, e secondo gli autori della ricerca, vi è un rapporto di causalità diretta con l´estrema facilità di disporre di armi, dovuta in primo luogo alla controversa custodia a domicilio delle armi militari.

Quest´inverno, in seguito alla tragedia di una recluta che ha sparato ad una ragazza a Zurigo, il Parlamento aveva discusso dell´eventualità di rivedere le norme in materia, e un gruppo di lavoro del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) - istituito dal consigliere federale Samuel Schmid - sta analizzando in dettaglio gli aspetti militari, giuridici, istituzionali e sociali inerenti alla tematica.

Entro fine anno sono attesi i risultati, per formulare particolari raccomandazioni sull´opportunità di introdurre criteri più severi per la custodia a domicilio delle armi d´ordinanza. Intanto vari cantoni hanno introdotto meccanismi per il deposito volontario in arsenale a titolo precauzionale.

Lo studio dell´EAAD ha esaminato 15´000 suicidi di giovani tra i 15 e i 24 anni in 15 paesi europei, ed è stato pubblicato nell´edizione attuale della rivista specializzata "Journal of Affective Disorders".


ATS

Foto d'apertura: Keystone/Martin Ruetschi

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