BELLINZONA - Il procuratore pubblico Nicola Respini ha chiuso con un decreto di non luogo a procedere l’indagine penale sulla morte di Laura Columberg, vittima del nubifragio del 3 ottobre 2006 nella zona del Ponte Rosso a Biasca. Ne dà notizia oggi il Corriere del Ticino scrivendo che secondo il il procuratore non sono emerse ipotesi di responsabilità che possano giustificare l’apertura un procedimento penale.
Nel decreto - scrive ancopra il giornale - si legge anche che 'la pericolosità del luogo, in caso di violenti temporali, ben nota alle autorità ed alla popolazione, dava adito alle voci più disparate, diligentemente raccolte dal patrocinatore degli eredi dell vittima, tutte tendenti ad indicare un’ignavia ed inettitudine scandalose delle varie autorità comunali e cantonali, nonché degli enti di preallarme e soccorso, che comunque, alla prova dei fatti e delle testimonianze raccolte non hanno trovato conferma. Si è infatti potuto accertare, a mano di copiosa documentazione, che la situazione del Ponte Rosso da anni occupa e preoccupa l’autorità cantonale e comunale che hanno intrapreso studi e lavori per ovviare al pericolo incombente non solo in località Ponte Rosso, ma anche nei quartieri a Nord di Biasca che ora dovrebbero essere al sicuro proprio per le opere eseguite".
Oggi è prevista una presa di posizione da parte dell’ Associazione Ponte Rosso attiva a Biasca con il motto «Per non dimenticare Laura ed Ariano».