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BERNATruffe degli annuari: la SECO mette in guardia

15.05.08 - 15:40
Truffe degli annuari: la SECO mette in guardia
BERNA - Le "truffe degli annuari" costano caro alle imprese. Taluni commercianti, credendo d'iscriversi alle "Pagine Gialle" firmano contratti e si accorgono del raggiro soltanto dopo di dover pagare fatture salate. Per questo, la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) li mette in guardia con un pieghevole, presentato oggi alla stampa.

Lo scorso anno, alla SECO sono pervenuti circa 800 reclami concernenti pratiche commerciali sleali. Fra queste, 530 riguardavano "truffe degli annuari": raggiri che mirano a indurre le ditte a iscriversi in un annuario simile alle "Pagine gialle". Il pieghevole della SECO mostra alle aziende come proteggersi contro queste pratiche commerciali "disoneste", ha dichiarato il segretario di Stato Jean-Daniel Garber.

I truffatori prendono di mira tutte le imprese e anche le amministrazioni, come pure gli indipendenti. Essi sono incitati a firmare un contratto per iscriversi a un annuario del tipo "Pagine Gialle". I truffatori, usanto fatture fittizie o facendo pressioni, cercano d'incassare prezzi d'iscrizione eccessivi rispetto alla prestazione fornita, che possono raggiungere i 1700 franchi all'anno.

In Svizzera, le vittime di questi raggiri devono difendersi da sole. È comunque in corso una revisione della legge sulla concorrenza sleale. La SECO - ha detto Gerber - proporrà al capo del Dipartimento federale dell'economia (DFE) Doris Leuthard di autorizzare la Confederazione a intervenire in Svizzera, sporgendo querela.

I reclami concernenti le truffe su Internet sono ancora numerosi e giungono esclusivamente dall'area germanofona (Germania, Austria e Svizzera). Vittime di queste truffe - afferma la SECO - sono in prevalenza i giovani.I siti fraudolenti si occupano spesso di previsioni del futuro, aspettative di vita, test sul quoziente d'intelligenza (QI), aiuto per i compiti di scuola, incontri, preparazione alla patente di guida, partecipazione a sondaggi, ecc.. Le informazioni ingannevoli contenute in questi siti inducono gli utenti a credere che le offerte siano gratuite.



ATS
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