Lo scorso anno, alla SECO sono pervenuti circa 800 reclami concernenti pratiche commerciali sleali. Fra queste, 530 riguardavano "truffe degli annuari": raggiri che mirano a indurre le ditte a iscriversi in un annuario simile alle "Pagine gialle". Il pieghevole della SECO mostra alle aziende come proteggersi contro queste pratiche commerciali "disoneste", ha dichiarato il segretario di Stato Jean-Daniel Garber.
I truffatori prendono di mira tutte le imprese e anche le amministrazioni, come pure gli indipendenti. Essi sono incitati a firmare un contratto per iscriversi a un annuario del tipo "Pagine Gialle". I truffatori, usanto fatture fittizie o facendo pressioni, cercano d'incassare prezzi d'iscrizione eccessivi rispetto alla prestazione fornita, che possono raggiungere i 1700 franchi all'anno.
In Svizzera, le vittime di questi raggiri devono difendersi da sole. È comunque in corso una revisione della legge sulla concorrenza sleale. La SECO - ha detto Gerber - proporrà al capo del Dipartimento federale dell'economia (DFE) Doris Leuthard di autorizzare la Confederazione a intervenire in Svizzera, sporgendo querela.
I reclami concernenti le truffe su Internet sono ancora numerosi e giungono esclusivamente dall'area germanofona (Germania, Austria e Svizzera). Vittime di queste truffe - afferma la SECO - sono in prevalenza i giovani.I siti fraudolenti si occupano spesso di previsioni del futuro, aspettative di vita, test sul quoziente d'intelligenza (QI), aiuto per i compiti di scuola, incontri, preparazione alla patente di guida, partecipazione a sondaggi, ecc.. Le informazioni ingannevoli contenute in questi siti inducono gli utenti a credere che le offerte siano gratuite.