Gli esperti dell'Istituto federale per l'approvvigionamento, la depurazione e la protezione delle acque (IFADPA-EAWAG) di Dübendorf (ZH) sono stati i primi stranieri a potersi fare un'immagine dettagliata della situazione del fiume lungo 6300 chilometri. L'anno scorso, durante un'infruttuosa spedizione di ricerca internazionale del delfino d'acqua dolce Baiji, minacciato di estinzione, il team aveva prelevato centinaia di campioni d'acqua.
La qualità di quest'ultima è migliore di quanto creduto, ha dichiarato Michael Berg dell'IFADPA presentato i risultati oggi a Berna. La concentrazione di metalli pesanti è addirittura nettamente inferiore che trent'anni fa nel Reno. Ciò è dovuto alle enormi masse d'acqua del terzo fiume più lungo del mondo. Ciò non significa però affatto che bisogna abbassare la guardia, ha detto Berg. Contrariamente alla maggior parte dei corsi d'acqua europei, infatti, l'inquinamento dello Yangtze continua.
Soprattutto nel delta del fiume, presso Shanghai, il tasso d'inquinamento è allarmante. Secondo i ricercatori, quotidianamente confluiscono nel Mar cinese orientale 1500 tonnellate di azoto e fino a 4,6 tonnellate di arsenico. Campioni di sedimento hanno dimostrato che l'inquinamento da azoto è raddoppiata negli ultimi vent'anni. Oltre all'industria, l'agricoltura, che utilizza grandi quantità di concimi, è tra i maggiori inquinatori. In aggiunta, nello Yangtze finiscono oltre 25 miliardi di tonnellate di acque di scarico all'anno.