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I PARDI DI DOMANIAlienazione e pregiudizio

03.08.07 - 09:11
Alienazione e pregiudizio

di Stefano Pianca

L’applauso più convinto, ieri, durante la proiezione dei corti che partecipano alla competizione I Pardi di domani è stato quello tributato a Braedrabylta (tra­dotto Wrestling) del regista islandese Grimur Haka­narson. Un fatto che non deve stupire dal momento che il suo lavoro di diploma alla Film Academy di Pra­ga, Slavek the Shit era stato selezionato nel 2004 a Cannes.

Racconto di alienazione e pregiudizi, Braedrabylta parla di due uomini che conducono di nascosto la loro travagliata relazione omosessuale in una brulla cam­pagna islandese. Uno lavora alla perforazione di galle­rie e vive con l’anziana madre invalida, l’altro fa l’a­gricoltore ed è papà di una bambina. Del primo risul­ta memorabile la scena dello sguardo catatonico sulla trivella e la gioia sfrenata per la caduta dell’ultimo diaframma sotterraneo. Misere consolazioni per an­dare avanti.

Alienati dal lavoro, gli abitanti del villaggio islan­dese hanno quale legante sociale una strana forma di lotta libera assai simile a quella in Svizzera. Ed è pro­prio durante una di queste gare che la relazione tra i due si manifesta, passando gradualmente dal combat­timento frenato ad un contatto fisico che non lascia più dubbi negli spettatori allibiti. Il cortometraggio, una spanna ci è sembrato sopra tutti quelli visti ieri, si caratterizza per la pulizia cristallina delle inqua­drature e del montaggio, oltre che per un’azzeccata colonna sonora.

Ci sembra meriti una citazione anche l’opera fran­co- libanese del regista Wissam Charaf dal titolo L’armée des fourmis. Giornalista e reporter il cineasta ha regalato ai presenti una riflessione sulle ferite del­la guerra. Di grande impatto il contrasto tra le vicen­de degli uomini e la natura libanese, resa in maniera veramente efficace.

Quella di giovedì è stata la prima giornata del con­corso internazionale dei Pardi di domani, oggi (alle 14) s’inaugura la sezione svizzera della competizione.
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