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Nel nostro Cantone risulta difficile trovare nuove famiglie disposte ad accogliere un minore. Come invertire la tendenza? Promuovendo un progetto di sensibilizzazione sull'affidamento familiare su tutto il territorio Cantonale. Un segnale forte lanciato dall'ATFA, Associazione Ticinese Famiglie Affidatarie.
BELLINZONA - Quando si parla di un argomento delicato come l'affidamento tutti sono concordi nell'affermare che si tratti di un grande gesto, ricco di umanità e degno di lode in grado di gratificare entrambi i soggetti coinvolti nell'operazione: la famiglia disposta a prendersi cura della persona affidata e chi riceve l'aiuto. Pochissimi sono però a conoscenza della reale situazione in cui versa l'affido familiare a livello ticinese.
Accogliere un minore in affidamento è quindi un gesto di eccezionale altruismo e solidarietà che, oltre a regalare un sorriso a chi ne ha effettivamente bisogno, ha una ricaduta straordianaria sulla Società: un ragazzo sereno, sia a livello psicologico che economico, è certamente meno 'tentato' a seguire strade poco virtuose e, in ogni caso, pericolose per lui e per gli altri.
Tante belle parole ma poco di concreto
In Ticino, su oltre 110'000 famiglie residenti, sono solamente un centinaio quelle che hanno deciso di accogliere un minore in difficoltà. Questa è la realtà in cui si trova ad operare l'ATFA, l'Associazione Ticinese Famiglie Affidatarie, che da anni lotta costantemente al fine di reperire nuove famiglie disposte ad accogliere un minore.
Vista l'entrata in vigore la nuova Legge per le Famiglie (dal 1° gennaio 2007) che incentiva l'accoglimento in famiglia come misura di protezione per i minori con difficoltà familiari, l'ATFA sente più che mai viva l'esigenza di ampliare il numero di persone, sia coppie conviventi, sposate ma anche single, disposte ad aprire per un periodo di tempo limitato le porte della propria casa.
L'Associazione ATFA è attiva nel nostro Cantone sin dal 1981 per promuovere e sensibilizzare l'opinione pubblica sull'affidamento familiare ed ha il compito di cercare nuove famiglie disposte ad accogliere un minore, oltre a formare le famiglie attraverso gruppi d'incontro e seminari su temi specifici, a fornire consulenza e sostegno.
Le forme di affidamento previste sono due: l'affidamento tradizionale, definito 'Family', che prevede la presenza del minore per un periodo di tempo indeterminato (sino al ristabilimento di condizioni ritenute accettabili nella sua famiglia d'origine) e l'affido 'SOS', che si differenzia, per la durata massima di tre mesi e per la sua applicazione, ovvero in casi di emergenza nei quali motivi gravi determinano l¹allontanamento immediato di un minore dalla propria famiglia.
Oggi l'obiettivo primario di ATFA è proprio quello di creare una rete di famiglie SOS su tutto il territorio Cantonale e di ampliare il numero di quelle già esistenti. Per questo motivo l'ATFA sta concretizzando con l'aiuto di docenti, psicologi e specialisti della comunicazione, un progetto di sensibilizzazione per rendere più esplicita e meno minacciosa la straordinaria realtà dell'affidamento.
Per ulteriori informazioni potete consultare il sito internet www.atfa.info, scrivere ad ATFA, via Daldini 4, 6943 Vezia oppure telefonare al numero 091/966.00.91.
Per donazioni: Progetto ATFA 'Sosteniamo la famiglia', c.c.p. 69-10438-5.
