Presentata un'istanza urgente al Consiglio di Stato.
BELLINZONA - E' un Dante Davide Scolari avvelenato quello che scrive un'istanza urgente al Consiglio di Stato con una "richiesta di accertamento sulle modalità di stralcio del sottoscritto dalla lista dei candidati al Gran Consiglio per la Lega dei Ticinesi" ed una "richiesta di annullamento della lista della Lega dei Ticinesi per il Gran Consiglio".
"Secondo l’interpretazione dei principi della LEDP (vedi recente decisione del Consiglio di Stato sulla mia adesione al movimento del Guastafeste) - prosegue Scolari - le candidature devono essere approvate da tutti i proponenti di una lista di partito e non solo dal primo firmatario (cfr. artt. 58 e sgg. LEDP). Di norma, il Consiglio di Stato non procede a verifiche per le liste di candidati che vengono presentate contemporanemanete alle liste dei proponenti. Ad esempio, nel caso il primo proponente del movimento del Guastafeste avesse ritirato la propria lista per ripresentarla un’ora dopo con l’aggiunta del mio nominativo, la candidatura sarebbe risultata valida, salvo contestazione motivata. Va da sé che, in principio, la presentazione delle liste dei candidati con l’abbinamento delle liste dei proponenti è ritenuta valida se la procedura seguita risulta essere corretta e contemporaneamente se in buona fede non sono segnalati elementi che rivelano delle situazioni di scorrettezza. E` altresì incontestabile che la corretta procedura formale è garanzia di validità sostanziale solo nella misura in cui non risultano o non sono evidenziate nella sostanza vizi procedurali o scorrettezze. Nella fattispecie, come risulta dalle testimonianze raccolte (di cui chiedo la citazione), l’esclusione del sottoscritto dalla lista dei candidati al Gran Consiglio è avvenuta senza informazione di tutti i proponenti della Lega dei Ticinesi, che secondo la LEDP avrebbero dovuto essere informati in quanto – precedentemente – gli stessi avevano avuto modo di sottoscrivere la proposta nella convinzione che il sottoscritto fosse candidato (in merito mi richiamo ai fatti e alla testimonianze richieste di cui ai punti 2, 3 e 5). Ritenuto ciò e visti i gravi sospetti segnalati dal sottoscritto, la lista della Lega dei Ticinesi non può essere accettata formalmente – secondo la procedura indicata ai punti 9 e 10 - senza un’ulteriore verifica di accertamento delle modalità di informazione dei proponenti riguardo alla mia esclusione. In effetti, se anche il sig. Giuliano Bignasca (primo firmatario della Lega dei Ticinesi) si autoproclama “presidente a vita” della Lega dei Ticinesi, egli non poteva procedere alla mia esclusione violando le norme previste dalla LEDP".