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TICINOScolari chiede l'annullamento della lista della Lega per il Gran Consiglio

15.02.07 - 09:54
Presentata un'istanza urgente al Consiglio di Stato.
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Scolari chiede l'annullamento della lista della Lega per il Gran Consiglio
Presentata un'istanza urgente al Consiglio di Stato.

BELLINZONA - E' un Dante Davide Scolari avvelenato quello che scrive un'istanza urgente al Consiglio di Stato con una "richiesta di accertamento sulle modalità di stralcio del sottoscritto dalla lista dei candidati al Gran Consiglio per la Lega dei Ticinesi" ed una "richiesta di annullamento della lista della Lega dei Ticinesi per il Gran Consiglio".

La vicenda: Scolari abbracciato dalla Lega
 
"In data 19 dicembre 2006, presso il Ristorante Stella d’Italia di Locarno, il sottoscritto - spiega Scolari - firmava la dichiarazione di accettazione quale candidato al Gran Consiglio per la Lega dei Ticinesi (cfr. doc. 1). La sottoscrizione è avvenuta in presenza e con l’approvazione dell’intera Sezione della Lega dei Ticinesi di Locarno, e ciò malgrado il sig. Gianni Bricchi, consigliere comunale di Gordola per la Lega dei Ticinesi, si fosse espresso criticamente verso il sottoscritto. La mia candidatura è quindi stata approvata da tutti i proponenti della Lega dei Ticinesi, compreso il primo firmatario, sig. Giuliano Bignasca, come indirettamente lo attesta l’invito alla Convention della Lega dei Ticinesi, ricevuto precedentemente in data 19 ottobre 2006 (cfr. doc. 2). L’adesione è stata approvata anche dal proponente e responsabile della Sezione del Locarnese, sig. Luciano Balemi (cfr. doc. 3).
In tutti i casi, in buona fede, i proponenti della Lega dei Ticinesi – accettando di aderire alla Lega dei Ticinesi quali proponenti – avevano accettato la mia candidatura al Gran Consiglio. Quale prova, si chiede la citazione dei cinquanta proponenti. Da parte sua, il sig. Giuliano Bignasca (primo firmatario) ha poi avuto modo di dichiarare in più occasioni che il sottoscritto sarebbe stato inserito nella lista per il Gran Consiglio della Lega dei Ticinesi. Anche di fronte a chi gli chiedeva che, nel caso in cui il sottoscritto non fosse gradito e non lo si volesse inserire nella lista, avrebbe comunque dovuto essere informato, il sig. Bignasca ha sempre garantito che il sottoscritto sarebbe figurato nella lista della Lega dei Ticinesi quale indipendente (in particolare, si chiede la testimonianza dei sigg. Luciano Balemi di Tenero, Silvano Bergonzoli di Locarno, Lorenzo Quadri di Origlio)".
 
La Lega fa dietrofront e liquida Scolari
 
"In data 11 febbraio 2007 il sottoscritto  - continua Scolari - apprendeva, leggendo il Mattino della domenica, che il sottoscritto non era stato inserito nella lista della Lega dei Ticinesi. Da verifiche telefoniche effettuate successivamente, ho poi appreso che nessun proponente e nessun candidato della Lega dei Ticinesi fosse al corrente della decisione adottata autonomamente dai sigg. Attilio & Giuliano Bignasca. Da notare che il mio disperato tentativo di aderire al movimento del Guastafeste è stato respinto dal Consiglio di Stato in base agli artt. 58 e seguenti della LEDP (in sostanza l’adesione al Guastafeste non era possibile in mancanza di un’approvazione formale di tutti e 50 i proponenti)".


"Secondo l’interpretazione dei principi della LEDP (vedi recente decisione del Consiglio di Stato sulla mia adesione al movimento del Guastafeste) - prosegue Scolari - le candidature devono essere approvate da tutti i proponenti di una lista di partito e non solo dal primo firmatario (cfr. artt. 58 e sgg. LEDP). Di norma, il Consiglio di Stato non procede a verifiche per le liste di candidati che vengono presentate contemporanemanete alle liste dei proponenti. Ad esempio, nel caso il primo proponente del movimento del Guastafeste avesse ritirato la propria lista per ripresentarla un’ora dopo con l’aggiunta del mio nominativo, la candidatura sarebbe risultata valida, salvo contestazione motivata. Va da sé che, in principio, la presentazione delle liste dei candidati con l’abbinamento delle liste dei proponenti è ritenuta valida se la procedura seguita risulta essere corretta e contemporaneamente se in buona fede non sono segnalati elementi che rivelano delle situazioni di scorrettezza. E` altresì incontestabile che la corretta procedura formale è garanzia di validità sostanziale solo nella misura in cui non risultano o non sono evidenziate nella sostanza vizi procedurali o scorrettezze. Nella fattispecie, come risulta dalle testimonianze raccolte (di cui chiedo la citazione), l’esclusione del sottoscritto dalla lista dei candidati al Gran Consiglio è avvenuta senza informazione di tutti i proponenti della Lega dei Ticinesi, che secondo la LEDP avrebbero dovuto essere informati in quanto – precedentemente – gli stessi avevano avuto modo di sottoscrivere la proposta nella convinzione che il sottoscritto fosse candidato (in merito mi richiamo ai fatti e alla testimonianze richieste di cui ai punti 2, 3 e 5). Ritenuto ciò e visti i gravi sospetti segnalati dal sottoscritto, la lista della Lega dei Ticinesi non può essere accettata formalmente – secondo la procedura indicata ai punti 9 e 10 - senza un’ulteriore verifica di accertamento delle modalità di informazione dei proponenti riguardo alla mia esclusione. In effetti, se anche il sig. Giuliano Bignasca (primo firmatario della Lega dei Ticinesi) si autoproclama “presidente a vita” della Lega dei Ticinesi, egli non poteva procedere alla mia esclusione violando le norme previste dalla LEDP".

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