Cantonali 07: la corsa liberale al Consiglio di Stato passa anche dal mendrisiotto. Intervista al candidato momò Moreno Colombo.
Tre avvocati, un’economista, e ...Moreno Colombo
"Io rappresento un'alternativa al politico classico. Mi spiego: non sono laureato, non sono figlio d'arte, non faccio politica per motivi d'interesse e non ho padrini d'eccezione. Mi piace definirmi: uno di noi".
Insomma lei non ha forti gruppi di potere alle spalle. Ma ci dica: avrà almeno uno staff...
"Certo. E' composto da me stesso e, fortunatamente, da amici: parecchi, preziosi, amici".
In questo PLRT lei dove si posiziona?
"Al centro. E credo di rappresentare l'anima sociale ed ambientale del partito. Grazie al mio impegno in questi ambiti, impegno che porto avanti sin dall'inizio della mia attività politica; la mia linea politica è molto trasparente".
Iniziamo dall'anima sociale...
"Da sempre mi sono impegnato, principalmente, nello sport (calcio, nuoto, sci e trekking), con i giovani, con gli anziani (AMA), e - tramite la FTIA - a favore dell'integrazione delle persone disabili".
Lei parla di giovani. Come la mettiamo con i mandati cantonali dati ai pensionati?
"Non li condivido assolutamente ed ho inoltrato anche due atti parlamentari che, naturalmente, non hanno ancora ricevuto una risposta. Dobbiamo offrire maggiori opportunità ai giovani non solo a parole, ma anche con i fatti. Dunque, facciamoli lavorare".
Dalla socialità al fisco il passo è breve…
"La fiscalità deve essere equa e trasparente, in grado di tutelare le fasce più deboli della popolazione (ad esempio le famiglie monoparentali) ma con un occhio rivolto al mantenimento di buone condizioni quadro che permettano un incremento dei posti di lavoro".
L'ambiente...
"Sono sempre stato molto attento alla salvaguardia dell'ambiente, che è un punto fondamentale per una buona qualità di vita, nell'interesse di tutti".
Passiamo ad altro. Secondo lei i recenti scandali politici hanno scalfito la fiducia che i ticinesi ripongono nelle istituzioni?
"Si, sicuramente. La gente in Ticino ha ormai poca fiducia nelle istituzioni in generale, sia a livello di politici che di amministratori. Nei prossimi quattro anni la fiducia del cittadino nei confronti delle istituzioni va ricreata. Ed in questo senso la questione morale è imprescindibile. Dobbiamo impegnarci con decisione, ottimismo e disponibilità, a modificare questa tendenza."
Cosa devono fare i politici ticinesi per invertire la rotta?
"Avere un approccio più improntato alla ricerca del consenso e limitare una certa tendenza al protagonismo. Un esempio concreto? Spesso il Governo presenta un messaggio ai media prima di farlo pervenire ai deputati al Gran Consiglio".
Interpellanze, interrogazioni, commissioni e sottocommissioni che ordinano perizie. Tutta questa attività politica non blocca l'operatività dello Stato?
"Forse. D’altronde è il nostro sistema democratico che offre questi strumenti. Ci vuole più trasparenza da parte dell’Esecutivo ed anche un pizzico di umiltà in più nell’ammettere quando si sbaglia.”
Trasparenza: ci faccia un esempio...
"Innanzitutto i criteri d’assegnazione dei mandati diretti dovranno essere più chiari. Inoltre un elenco degli stessi dovrà essere facilmente consultabile sia dai parlamentari che dai cittadini.”
Facciamo ora un salto avanti di tre mesi. Se il primo d'aprile lei sarà eletto chiederà una rotazione dei Dipartimenti?
"Sarei favorevole. Infatti, ritengo che se un singolo dipartimento rimane appannaggio di una sola formazione politica, il dibattito interno ad esso ed il senso critico rischiano di restare ingessati.”
E a lei quale dipartimento piacerebbe dirigere?
Colombo, in conclusione, perché un ticinese dovrebbe votarla?
"Credo che le cittadine e i cittadini abbiamo la voglia e la necessità di essere maggiormente ascoltati. Io sono qui per questo".