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MELIDE/BISSONEBerna dà il via libera ai ripari fonici

12.12.06 - 14:56
Il Governo auspica che, dopo questa decisione, la realizzazione del risanamento fonico a Bissone possa iniziare già nel corso dell’anno prossimo.
Ti Press
Berna dà il via libera ai ripari fonici
Il Governo auspica che, dopo questa decisione, la realizzazione del risanamento fonico a Bissone possa iniziare già nel corso dell’anno prossimo.

MELIDE/BISSONE - La CRINAM (Commissione federale di ricorso in materia di infrastrutture e ambiente) ha respinto ieri i ricorsi presentati da Ludwig Grosa (Movimento Nuova Bissone) e da una cittadina di Bissone. Le due persone, insieme a 777 firmatari, andavano contro la decisione del 10 maggio 2005 del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), il quale aveva approvato il progetto di risanamento fonico, già avversato dai medesimi opponenti.

Poiché i firmatari non hanno espresso alcuna volontà di ricorrere, né hanno conferito al signor Grosa una rappresentanza processuale, il ricorso non è ricevibile. Anche sul ricorso del Movimento Nuova Bissone sono stati espressi dei dubbi di ricevibilità. È stata invece riconosciuta la legittimazione personale di Ludwig Grosa e della cittadina di Bissone.

I ricorsi avversavano solo la parte di ripari fonici in territorio di Bissone, quella in territorio di Melide infatti è già in fase di realizzazione. Come noto, i ricorsi proponevano essenzialmente la copertura totale dell’autostrada (in due varianti) quale alternativa al progetto di risanamento fonico approvato dal DATEC.

La CRINAM ha esaminato tutte le censure contro il progetto approvato dal DATEC e l’ha paragonato alle proposte di copertura totale dei ricorrenti, giungendo alle seguenti conclusioni: in primo luogo, il progetto di protezione fonica approvato dal DATEC è efficace, conforme al diritto ambientale e economicamente e finanziariamente adeguato, con un investimento totale di circa 65 milioni, di cui la metà riguarda i ripari fonici di Bissone. Secondariamente le varianti proposte dai ricorrenti costerebbero dal doppio a tre volte e mezzo in più e quindi non sarebbero sopportabili e giustificabili in base al diritto ambientale. Il progetto approvato, inoltre, è compatibile dal profilo paesaggistico con la tutela del nucleo di Bissone (iscritto nell’inventario federale dei siti da proteggere) poiché frutto di un concorso internazionale e di un’attenta e positiva valutazione di inserimento paesaggistico da parte di tutte le autorità specialistiche. In quarto luogo, il progetto approvato non viola l’uguaglianza di trattamento (che si applica solo a situazioni paragonabili) con altri interventi in Svizzera e, infine, i ricorrenti sono condannati al pagamento delle spese processuali, per tre quarti poste a carico del ricorrente Ludwig Grosa.

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