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TICINOPochi stranieri al liceo, il DECS: 'È questione di soldi'

24.11.06 - 07:28
Sono 412 spagnoli nelle scuole medie ticinesi, ma solo 51 di loro arriva al liceo. 485 slavi, ma solo 50 continuano le scuole. 53 turchi e appena in 7 decidono di arrivare a frequentare una scuola secondaria. La percentuale di stranieri che dalle media passa al liceo viene praticamente dimezzata. La strada verso l'integrazione passa davvero attraverso la scuola? Gendotti: "Molto dipende dalle condizioni socioeconomiche della famiglia"
Ti Press
Pochi stranieri al liceo, il DECS: 'È questione di soldi'
Sono 412 spagnoli nelle scuole medie ticinesi, ma solo 51 di loro arriva al liceo. 485 slavi, ma solo 50 continuano le scuole. 53 turchi e appena in 7 decidono di arrivare a frequentare una scuola secondaria. La percentuale di stranieri che dalle media passa al liceo viene praticamente dimezzata. La strada verso l'integrazione passa davvero attraverso la scuola? Gendotti: "Molto dipende dalle condizioni socioeconomiche della famiglia"
 
LUGANO - Una frase di cui spesso si abusa è che "la strada verso l'integrazione passa attraverso la scuola". Quanto ci sia di vero in questa affermazione possono venire in aiuto i dati  e le statistiche riferite alla presenza di stranieri nelle scuole del Canton Ticino. Si calcola infatti che in Ticino ci siano 130 nazionalità diverse e che la media degli studenti stranieri nel nostro cantone si aggiri attorno al 25%.

Non è un mistero ormai che le aule scolastiche abbondino di alunni stranieri: solo nelle medie siamo su una percentuale che oscilla tra il 20% e il 25%. In alcune realtà, come ad esempio Lugano, si arriva perfino a un 50%. Quanti di questi ragazzi stranieri arrivino a compiere il fatidico passo dalla scuola dell'obbligo alla scuola secondaria e a frequentare il Liceo o addirittura l'Università è tutt'altra storia. Sono tutt'altre cifre.

Stando alle statistiche dell'Ufficio Studio e ricerca del DECS  se si osservano i censimenti degli studenti  nei diversi anni scolastici ci si accorge che la percentuale di stranieri cade drasticamente nel passaggio dalle medie al liceo.
Prendiamo ad esempio l'anno scolastico 2004/2005:  nelle scuole medie ticinesi il 26.4% era costituito da alunni stranieri. Percentuale che viene praticamente dimezzata nei licei dove la presenza di stranieri si attesa appena al 13%.

Se gli italiani - facilitati anche dalla lingua - tengono banco e dei 1427 alunni italiani nelle scuole medie (11.4%), 286 (pari a una percentuale del 7.2%)  riescono ad arrivare al Liceo, la situazione peggiora nettamente quando si prendono in considerazione le altre nazionalità.

Sempre nell'anno scolastico preso in esame, le scuole medie ticinesi erano frequentate da 412 ragazzini spagnoli e portoghesi (3.3%), 485 slavi (3.9%)  e 53 turchi (0.4%). Di loro resta poca traccia nei licei: appena 51 studenti spagnoli e portoghesi (1.3%), 50 slavi (1.3%) e solo 7 turchi (0.2%).
Dati nettamente inferiori rispetto a quelli che si registrano in un cantone multietnico come Zurigo, dove le percentuali pur essendo basse, si attestano tuttavia attorno all'8.6% per gli spagnoli, e attorno al 2% per turchi, slavi, macedoni e bosniaci.

Insomma  una vera e propria decimazione che porta a chiedersi se effettivamente l'integrazione passa attraverso la scuola, e quali siano per lo meno le cause di questa esigua  presenza di studenti stranieri nelle scuole secondarie, per non parlare nell'Università dove - pur non esistendo statistiche  dettagliate in merito - si può tranquillamente affermare che gli stranieri  che abitano regolarmente in Ticino e che decidono di iscriversi all'USI siano mosche  bianche. "Circa il 90% degli studenti stranieri arriva dall'estero, sono pochissimi coloro che sono nati e domiciliati nel nostro Cantone" ci ha confermato l'Ateneo.

Come spiegare quindi questa tendenza? Abbiamo rivolto la domanda a Marco Lafranchi, direttore dell'Ufficio dell'orientamento scolastico e professionale del DECS: "Molto dipende dal curricolo scolastico precedente degli allievi. In molti casi infatti, i ricongiungimenti familiari avvengono o sono avvenuti quando i figli avevano già iniziato una formazione scolastica nel loro paese d'origine e pertanto l'aggancio con il nostro sistema scolastico ha potuto presentare dei problemi, soprattutto di natura linguistica per gli alloglotti. Per avere una visione oggettiva del problema occorrerebbe vedere quanti allievi stranieri che frequentano le scuole obbligatorie escono dalla quarta media con la licenza SMS, cioè la licenza che permette l'accesso senza esami alle scuole medie superiori”.

Ma a pesare maggiormente sono i problemi linguistici oppure la condizione socio-economica delle famiglie dei ragazzi?
"Le ragioni possono essere sia di carattere linguistico, sia di natura socioeconomica: uno studio alle scuole medie superiori e superiori (Università e SUP) genera costi, mentre una formazione professionale in apprendistato è meno onerosa economicamente. Ma ci sono pure molti stranieri che desiderano "fare studiare" i loro figli e non badano al sacrificio economico".

Quanto c'è di vero nella frase "la strada verso l'integrazione passa attraverso la scuola" e in che modo dovrebbe essere questa strada?
"La scuola fa molto per permettere l'integrazione degli stranieri: le campagne si informazione e sensibilizzazione portate avanti con gli allievi nel senso di  invitare tutti a seguire una formazione dopo la scuola dell'obbligo hanno dato e danno i loro frutti. Occorre spesso informare anche (e soprattutto) i genitori per sensibilizzarli sull'importanza di una formazione prima di entrare a tutti gli effetti nel mondo del lavoro. Parecchi genitori non conoscono sufficientemente il sistema formativo svizzero e pertanto si sono dovuti creare parecchi strumenti informativi. Molti sono su forma cartacea e sono disponibili anche presso il nostro Servizio di documentazione. Altri canali, come Internet, permettono di raggiungere un esteso numero di interessati. Soltanto il nostro sito www.orientamento.ch contiene già moltissime informazioni".

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